Non si può dire che la prima giornata di campionato di Serie A 2015-2016 non abbia mostrato parecchie sorprese: il pareggio della Roma contro il Verona poteva far presagire qualche strano e oscuro messaggio per le big italiane ma pochi in italia si sarebbero aspettati quanto successo il giorno successivo. La sconfitta della Juventus, del Napoli, del Milan, la vittoria strappata all’ultimo minuto dall’Inter sono state gustose anticipazioni di un campionato che ha avuto l’effetto di una secchiata d’acqua fredda in questa calda estate. Una secchiata che ha svegliato chi ancora non si era reso conto che in Italia il gioco più bello del mondo è ricominciato.
Certo, qualcuno potrebbe obiettare che il tifoso friulano abbia un ovvio motivo questo lunedi per essere felicemente innamorato del calcio, indubbiamente anche i tifosi di Sassuolo, Verona e Fiorentina oggi si son svegliati contenti per gli stessi motivi, ma chi vi scrive è contento perchè spera, come ogni anno, che sia l’alba di un nuovo inizio dove i valori reali atletici, sportivi e tecnici siano valorizzati. La speranza é che le solite dietrologie, che già hanno impegnato il mio cervello, lascino posto al gusto del divertimento sano e pieno, che tutte le società impegnate diano il meglio e che non siano ostacolate da sudditanza (propria ed altrui), da errori arbitrali, da errate scelte finanziarie di speculatori senza scrupoli, di ritrovare cioè, un pò di sano spirito sportivo. E questo antipasto così anomalo almeno lascia un buon sapore in bocca.
Venendo alla partita non si puó però affermare che tutte le portate servite nei novanta minuti di Juventus-Udinese siano state di qualità. Dopo un primo tempo di rara bruttezza si è potuto notare qualcosa di decente solo nella frazione di ripresa. Colantuono ha le idee chiare: portare a casa il punto è fondamentale, la difesa è in costante pressione, complice anche un centrocampo disordinato e ancora deficitario di un leader. Ci sono volti nuovi tra i friulani: Iturra regista prelevato dalla filiale dei Pozzo di Granada, Ali Adnan sulla fascia sinistra, il primo iracheno a giocare in Italia, Edenilson sulla fascia destra di ritorno dal prestito di Genova ha ben impressionato durante il ritiro tanto da mettere in discussione la presenza fra i titolari di Widmer (subentrato a fine gara per Adnan). Anno nuovo stessi problemi per la formazione Udinese, reparti troppo separati e punte a cui viene chiesto un sacrificio eccessivo fin da subito anche perchè se hanno superato la trentina come Thereau e Di Natale (fra due mesi ne fa 38) il tutto risulta più difficoltoso. Per fortuna di Colantuono superata l’emozione dell’esordio l’Udinese comincia a difendere più ordinatamente e a tentare anche qualche timida ripartenza.
A favorire il tutto una Juventus confusionaria e senza idee, apprezzabile il tentativo di Pogba di prendersi carico della squadra, meno apprezzabile il risultato, molti errori, troppi leziosismi e tanta imprecisione. La fascia destra formata da Lichsteiner e Pereyra è l’unico reparto a funzionare come si deve, le occasioni la Juve le crea anche ma non si concretizzano negli ultimi metri e il lavoro di Karnezis (riconfermato anche quest’anno) sembra semplice. Mandzukic fa le prove da leader di reparto ma palloni semplici da gestire non arrivano e quelli che filtrano tra le maglie friulane non vengono sfruttati al meglio. Coman potrebbe fare la differenza, come potrebbe farla Dybala, nel secondo tempo vista la velocità di gamba, ma si puó notare una capacità ancora acerba di pensiero e di gestione delle situazioni che si creano. Iturra, Thereau e Fernandes dall’altra parte provano a fare risalire la squadra ma le gambe non rispondono ancora a dovere a ciò che la testa suggerisce. La ripresa vede però venir fuori meglio l’Udinese, forse anche per una preparazione atletica più favorevole. La Juventus c’è ed è sempre pericolosa, ma anche la formazione di Colantuono adesso riesce a dire la sua.
Sono le sostituzioni a cambiar volto alla partita dei friulani, gli ingressi di Koné e di Duvan Zapata (per Badu e Di Natale) danno infatti maggior spinta e profondità. Dopo qualche tentativo dei bianconeri di Colantuono da un pallone nemmeno troppo pericoloso fuori area arriva l’assist di Panagiotis Koné per il solitario Cyrl Thereau che trafigge Buffon. Dopo neanche un minuto la possibilità del raddoppio spaventa la Juventus. I tentativi successivi dei campioni d’Italia se possibile sono ancora più confusi, le occasioni migliori infatti erano già state sprecate sullo zero a zero. Passano i minuti ma la difesa regge. Al fischio dell’arbitro il tabellino recita zero a uno. Pochi fischi, da segnalare gli applausi dello stadio, per una squadra in ricostruzione dopo un ciclo di quattro anni fatto di vittorie. Clamoroso allo Juventus Stadium titolano i telegiornali, per la prima volta la Juventus stecca alla prima in casa. E dopo diversi anni invece i tifosi di Udine possono tornare a gioire per lo scalpo della Vecchia Signora. Ora i conti per la salvezza si faranno anche a Udine, dove ad attendere la squadra e l’avversario di turno, il Palermo, ci sarà uno stadio nuovo. La speranza é che la nuova casa dei Pozzo porti calore e punti. E come ogni anno il mio augurio: Fuarce Udin e in bocca al lupo a Colantuono.