«Correre mi dà adrelina e farlo senza vestiti non è così folle. Mi fa sentire in contatto con la natura. In fondo siamo nati nudi», così ha parlato a La Stampa Riccardo Fabbriconi, più conosciuto come Blanco, l’artista 18enne in vetta a tutte le classifiche con il suo disco d’esordio Blu Celeste. Blanco viene da Cavalgese della Riviera, un piccolo comune in provincia di Brescia «Quando ero piccolo non mi piaceva perché c’era poca gente. Adesso lo apprezzo molto, è un posto tranquillo dove posso fare quello che voglio».
Parole che fanno capire come lo stesso artista lombardo sia rimasto con i piedi per terra, probabilmente non avendo ancora realizzato che il suo disco è stato il terzo più ascoltato al mondo su Spotify nelle prime 72 ore dall’uscita «Sono molto felice di questi risultati, ma per me non è cambiato nulla. Vado sempre in giro con i soliti quattro amici. Nella mia testa è tutto uguale, ma meglio così». E ancora: «Faccio musica perché mi rende felice. Certo, mi sono dato degli obiettivi, ma non ho mai avuto aspettative».
BLANCO: “I MIEI RIFERIMENTI SONO CELENTANO E…”
Blanco si è mostrato nudo sulla copertina di Notti in bianco, niente Rolex ne collane d’oro, e anche nella cover di Blu Celeste è come mamma l’ha fatto, mentre nuota sott’acqua illuminato dal sole. «Lo descrivo così – racconta Fabbriconi parlando del tema del ses*o, che molte volte ritorna nei suoi pezzi – perché secondo me è più naturale. La vera natura dell’uomo è quella: siamo selvaggi. Ognuno, però, lo è a modo suo».
Un disco, Blu celeste, che è difficile da categorizzare, visto che i suoni di Blanco sono un mix fra punk, elettronica, rap, trap e pop «I miei riferimenti sono Celentano, Battisti e Battiato – dice a riguardo l’artista – ma voglio sempre essere me stesso, senza snaturarmi. Nella musica, così come nella vita, se segui sempre uno schema perdi un po’ di emozione. Meglio godersi il viaggio e viverla come viene». E dopo un super brano manca solo un live di grande successo: «Spero si possa fare presto, la pandemia è stata dura per tutti. Voglio vedere la gente pogare».