BLANCO E MAHMOOD VINCITORI FESTIVAL 2022? “PORTA MALE PARTIRE DA FAVORITI!”

Se la loro cover di Il cielo in una stanza è piaciuta anche l’autore, allora non si può dire più niente su Blanco e Mahmood dopo la serata delle cover a Sanremo 2022. Non a tutti è piaciuta, in realtà, forse per l’uso dell’autotune da parte dell’ex vincitore di Sanremo (“Canta da dio, non ha bisogno dell’autotune” lo difende il suo compagno di avventura Ricky), ma per Gino Paoli “se avessero fatto schifo lo direi invece hanno fatto una cosa molto ben fatta, senza sbavature e sono riusciti a emozionare”.



Blanco e Mahmood benché ieri siano arrivati secondi dopo essere arrivati sempre primi, sembrano sempre più incamminati verso la vittoria finale, anche se loro scherzando dicono che “chi è favorito poi perde sempre”. E per chi data la giovane età, soprattutto Blanco appena diciottenne, pensa siano due senza una cultura musicale, ecco quali sono i loro artisti preferiti: “Modugno, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Paolo Conte”. In ogni caso due ragazzi semplici, con un grande senso dell’ironia: “Sono felice perché ho potuto baciare Amadeus” dice Blanco. “Davvero?” gli chiede Mahmood. “Sì davvero”.



Come sta andando questo Festival di Sanremo 2022?

Mahmood – E’ pieno di alti e bassi a livello morale ma anche fisico, certamente l’esperienza con Blanco è un training importante.

Blanco – Anche per me, se fossi venuto da solo non sarei riuscito a reggere una esperienza così faticosa.

Come vi sentite da candidati alla vittoria finale di Sanremo 2022?

Blanco – Chi è il favorito non vince mai. Siamo tranquilli non ci aspettavamo questo risultato, non pensiamo alla classifica, ci sono tanti altri artisti di cui siamo fan e di cui abbiamo una stima immensa. Ma soprattutto speriamo di non deludere chi ama questa canzone, non vogliamo deludere chi ci segue a prescindere dal festival.



Morandi vi ha battuti, è arrivato primo in classifica a Sanremo 2022. E’ stato Jovanotti a farlo vincere ieri?

Blanco – Ma no, hanno spaccato, sono due mostri sacri. Dire che a Morandi serve una mano è una c…a, si è creata una magia, la loro esibizione è stata davvero figa.

Mahmood – E comunque non è che se non arriviamo primi ci uccidiamo.

Perché hai parlato di alti e bassi? Quali sono stati i momenti difficili?

Mahmood – Cavolate. Ieri sera sono uscito con un giubbotto corto, ho preso freddo e mi è venuta una mezza congestione.

Blanco  – Infatti, cavolate, a leggere i giornali avevo pensato fosse morto.

Mahmood – Ho preso un po’ di freddo ma non è successo niente. Alla fine i bassi non sono così bassi.

La vostra presenza a Sanremo 2022 è molto umile, anche con la cover di Gino Paoli vi siete approcciati in modo molto rispettoso, è così?

Blanco – Se uno cambia un pezzo di Gino Paoli vuol dire che non hai capito un c…, un pezzo così non puoi cambiarlo.

Mahmood – E’ una conseguenza del nostro modo di fare musica, Brividi potrebbe stare in un mio disco come nel suo.

Cosa avete imparato uno dall’altro?

Mahmood – Da Ricky ho imparato a uscire sempre un po’ di più dagli schemi, io penso troppo e ho imparato a pensare un po’ meno.

Blanco – Tante piccole cose ma alla fine le piccole cose sono quelle che fanno una grande cosa.

Qual è il vostro stato d’animo, da un vincitore di Sanremo e da un esordiente?

Mahmood – Il mio stato d’animo è partito proprio dal non pensare alla mia vittoria, ho affrontato questo Sanremo 2022 in maniera completamente nuova, non avevo mai cantato con un altro artista.

Blanco – Posso dire che questa settimana l’ho vissuta molto bene nonostante il ritmo iper veloce, ad esempio non hai più di venti minuti per andare al bagno ogni volta.

Cosa rispondete a chi è detto che l’unica certezza di questo festival di Sanremo 2022 è Fiorello?

Mahmood – Lui è un grande, ma ci sono anche altre certezze: il grande Gianni Morandi, personalmente ho un debole per Massimo Ranieri, mi è piaciuta un sacco  Drusilla. Ci vogliono più personalità così a Sanremo, non sono scontate e possono aiutare ad aprire le menti.

Condividete il suo discorso sull’unicità?

Mahmood – Completamente, in cinque minuti ha chiuso un discorso che non era semplice affrontare.