Gian Carlo Blangiardo, già presidente dell’ ISTAT e docente di demografia, condivide la proposta del ministro Giorgetti sulla detassazione per le famiglie che hanno due o più figli e spiega in un’intervista al quotidiano Il Foglio, come ottimizzare questo progetto, anche tenendo conto di nuove misure da istituire per agevolare il lavoro femminile. Infine si esprime sulla questione migranti e necessità di manodopera e su come conciliare la carenza di posti di lavoro in alcuni settori, con una maggiore occupazione selezionata. Blangiardo spiega che, agevolare la natalità in Italia è da sempre un obiettivo strategico, e la proposta di azzerare le tasse per chi fa figli successivi al primo è buona, ma va messa in pratica con alcuni criteri.



Ad esempio, dice il professore, i maggiori aiuti dovrebbero essere indirizzati nei confronti delle donne in età relativamente giovane “Dalla seconda metà dei trent’anni, in modo che possano essere invogliate non solo al passaggio al secondogenito, ma eventualmente anche ad un terzo figlio“, poi aggiunge “Le famiglie vanno gratificate e devono sapere che il governo le supporta, io ad esempio avevo già proposto di eliminare il canone Rai alla nascita del secondo figlio“.



Blangiardo “Per i francesi fare figli per la nazione è una missione comune”

Gian Carlo Blangiardo prende come modello da seguire per la politica demografica la Francia, e dice “Per i francesi fare figli per la nazione è una missione comune, il governo investe in contributi economici, asili nido a costi accessibili, assistenza in ogni forma“. E i risultati si vedono, perchè: “Lo scorso anno loro hanno salutato più di 700 mila nuove nascite, noi 393 mila”.  Passando alla questione donne e lavoro, Il professor Blangiardo sostiene che vanno incrementati i servizi, diminuiti i costi e adeguati gli stipendi per permettere alle mamme di poter scegliere “Se la retta di un asilo nido è di 900 euro, probabilmente una donna valuta più conveniente restare a casa e risparmiare quella spesa, soprattutto se l’impiego le offre un compenso di mille euro al mese“.



Blangiardo appoggia anche l’idea di attuare progetti per inserire nel mondo del lavoro prima le donne e i giovani, e poi pensare all’apporto degli immigrati. Su questi ultimi afferma che è controproducente subìre un flusso di persone in assenza di conoscenze basiche: “Occorre che abbiano alcune competenze e servirebbe un criterio per ammetterli”, “Chi viene qui deve essere in grado di comprendere la lingua e il contesto.  È importante selezionare chi arriva per rispondere alle esigenze effettive del nostro mercato del lavoro“.