Tornano al centro del mirino le mense scolastiche di Milano dopo l’ultimo caso, quello delle blatte nel purè, risalente allo scorso 6 marzo e riguardante la scuola primaria Clementina Perone dell’istituto comprensivo di via Palmieri, nel quartiere Chiesa Rossa, così come si legge sul quotidiano Libero. A scoprire lo scarafaggio è stata una insegnante mentre sul tavolo degli studenti vi erano bocconcini di pollo con purè di patate. La docente ha segnalato l’accaduto al personale di Milano Ristorazione, che come da protocollo ha sigillato il piatto e lo ha quindi mandato ad analizzare.



La società, che serve circa 80mila pasti al giorno, ha fatto esaminare il pasto incriminato, facendo sapere che: «In seguito alle analisi effettuate sul campione consegnato – dice Milano Ristorazione. come si legge su Libero – si tratta di un frammento di insetto appartenente all’ordine dei coleotteri. È presumibile, quindi, che provenga da uno degli ingredienti vegetali a base della pietanza che derivano da produzione integrata». Il Comune non ha pubblicato alcun commento sulla vicenda, e la società non ha effettuato alcuna comunicazione alle famiglie, se non quella in cui si segnalava che veniva sospesa la somministrazione del pane fino a conclusione dei controlli.



BLATTA NEL PURÈ DEI BIMBI A SCUOLA A MILANO: “SITUAZIONE MENSE PREOCCUPANTE”

I genitori degli alunni sono quindi sul piede di guerra scrive ancora il quotidiano meneghino, e non solo loro. “La situazione delle mense è preoccupante”, sottolinea Marcelo Amendola, segretario nazionale Cub (Confederazione unitaria di base) “quando succedono episodi come questi le cose da verificare sono: la situazione igienica delle mense,le condizioni di conservazione degli alimenti e le condizioni con cui vengono aggiudicate le aste… Teniamo conto che in molti refettori i ragazzi mangiano da soli quindi non sempre si accorgono di cosa hanno nel piatto”.



Milano Ristorazione sta attendendo la conclusione delle indagini dei Nas dopo che “tempestive e approfondite verifiche lungo l’intera filiera sono state attuate per valutare eventuali non conformità”. Libero precisa inoltre che: “Nei giorni scorsi a far sentire la propria voce sono state le rappresentanze sindacali interne all’azienda che avevano accusato i media di gettare fango sul loro lavoro, pur convenendo che i corpi estranei nel cibo non dovrebbero mai essere rinvenuti”.

BLATTA NEL PURÈ DEI BIMBI A SCUOLA A MILANO: LE CHAT DEI GENITORI

Come detto sopra, i genitori non ci stanno e basta leggere le chat su WhatsApp per capirlo. “Se non bastano tutti questi episodi per fare qualcosa di concreto, non so cosa deve succedere ancora!”, dice una mamma, mentre una signora aggiunge: “Ieri per la prima volta ho fatto un sopralluogo, sono sconvolta per le pietanze che vengono buttate via. Il pesce (o pseudo tale) non lo ha mangiato nessuno!”, dopo aver testato di persona cosa accade nei refettori scolastici.

“La maggior parte dei bambini salta completamente il pranzo, giusto grissini e banana, qualche avventuroso ha mangiato anche le carote”, aggiunge una terza. In genere il tenore dei commenti si riassume con le parole di una madre nella chat WhatsApp di scuola: “Ci sarebbe da non pagare più e mandare i nostri figli con il pranzo da casa, poi voglio vedere se non cambia qualcosa! Sono arrabbiatissima”.