È passato poco meno di un anno da quando l’Austria ha introdotto tutta una serie di blocchi alla circolazione dei tir nel traforo del Brennero – che rappresenta uno tra i più importanti collegamenti tra il nostro Bel Paese e il resto d’Europa, dal quale transitano il 60% delle merci esportate – portando il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini a chiedere (appena 6 giorni fa) l’intervento dell’UE. Una richiesta che ieri ha trovato una risposta, chiara e precisa, con la quale la Commissione europea ha dato pienamente ragione a Salvini, censurando integralmente i blocchi del Brennero in quanto lesivi della “libera circolazione delle merci”.
La Commissione, nel suo parere citato da diversi organi di stampa italiani, riconosce la validità delle “spiegazioni avanzate dall’Austria in relazione a considerazioni ambientali, di sicurezza stradale e fluidità del traffico”, ma contemporaneamente sottolinea anche che “le misure austriache mancano di coerenza e non possono essere giustificate“. Infatti, oltre al già citato problema alla libera circolazione (pilastro fondante dell’Unione Europea e critica principale di Salvini), la Commissione critica il fatto che “alcune misure hanno maggiori probabilità di incidere sulle imprese straniere rispetto a quelle austriache”.
Matteo Salvini: “Blocchi del Brennero verranno denunciati in Corte Giustizia”
Insomma, l’Austria secondo la Commissione UE starebbe violando i regolamenti europei con i blocchi al traforo del Brennero, con la conseguenza di limitare la circolazione delle merci italiane: un parere che non rappresenta in alcun modo un vincolo legale e che non impone nulla all’Austria; ma che apre alla possibilità per l’Italia (e forse per Baviera che ha accolto positivamente la pronuncia UE) di muovere guerra legale al governo austriaco in sede della Corte di Giustizia. Nel frattempo, il ministro Salvini ha espresso la sua soddisfazione per la “promessa mantenuta” di far cadere i blocchi del Brennero; mentre l’Austria – nella persona del ministro dell’Ambiente Leonore Gewessler – continua a puntare sul fatto che “le nostre misure sono giuridicamente conformi e corrette”.
Più dettagliato, invece, il parere del Mit salviniano, che dopo la nota della Commissione ha già promesso di portare il caso in Corte Giustizia “per ristabilire un quadro giuridico favorevole alle imprese e tutelare il principio di libertà”, ricordando anche gli sforzi italiani nelle “interlocuzioni finalizzate a trovare una soluzione negoziata” ai blocchi del Brennero, negata “dall’intransigenza austriaca”.