Il primo Consiglio dei Ministri dopo la pausa estiva, che si è tenuto oggi, è riuscito a scongiurare e rinviare il blocco ai diesel Euro 5 che sarebbe entrato in vigore in Piemonte il prossimo 15 settembre. Un risultato importante, secondo il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, al quale si aggiungono anche gli altri risultati importanti raggiunti dal CdM. Sul tavolo delle trattative, infatti, vi erano, oltre allo stop al blocco dei diesel Euro 5 in Piemonte, anche il cosiddetto decreto baby gang, il rilancio del Sud Italia, il dl Caivano, nuovi provvedimenti per gestire l’hotspot dei migranti di Lampedusa e nuovi stanziamenti economici per l’Emilia-Romagna, alle prese con la ricostruzione dopo la violenta alluvione dello scorso maggio.



Blocco diesel Euro 5 in Piemonte: cosa ha deciso il CdM

Insomma, centrale nelle discussioni del CdM è stata un’ampia discussione sul die Euro 5 previsto in Piemonte. Infatti, in seguito a due sentenze emesse dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea nel 2020 e nel 2022, la regione aveva dovuto introdurre obbligatoriamente lo stop alla circolazione, come risposta ai livelli fuori controllo di inquinamento, in tutti i comuni con popolazione superiore ai 10mila abitanti. L’entrate in vigore era prevista per il 15 settembre, ma il CdM è risuscito a tardarla.



Lo stop al blocco dei diesel Euro 5, secondo il ministro Gilberto Pichetto Fratin era “l’obiettivo più importante da raggiungere, nel più breve tempo possibile”. Grazie “alle interlocuzioni avute nelle settimane scorse tra i ministeri competenti e le Regioni del bacino padano, principalmente con il Piemonte”, spiega il ministro, “ci siamo riusciti ma la soluzione non era semplice e il risultato per nulla scontato”. Il CdM ha deciso che il blocco ai diesel Euro 5 in Piemonte non entrerà in vigore, in via inizialmente facoltativa, prima del 1 ottobre 2024, per i soli comuni con più di 30mila abitanti, dotati di un adeguato servizio di trasporti pubblici e con valori di inquinamento piuttosto alti, mentre entrerà in vigore in via obbligatoria dal primo ottobre successivo, ovvero nel 2025.

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