Il Governo conferma il blocco dei licenziamenti ma non mancano di certo le polemiche. La proroga annunciata dal ministro Catalfo prevede delle modifiche – ad esempio la cessazione di attività – ma non ci sarà alcun tipo di stop ai problemi per le aziende. Particolarmente netta la posizione di Nicola Porro, che oggi su Il Giornale ha messo in risalto le contraddizioni di questo provvedimento. Il giornalista – già critico sul caso banchi scuola – ha ricordato che le aziende devono fare i conti con l’assenza di clienti e con tasse da capogiro, senza dimenticare i «protocolli sanitari kafkiani» e l’immissione quotidiana di «dosi di paura sulla ricomparsa del virus»: «Nessuno verrà licenziato dall’imprenditore, ma è l’impresa stessa che cesserà di esistere.Il blocco dei licenziamenti è una misura economica da baluba (si può ancora dire?) o da sindacato degli Anni ’70, quella della variabile indipendente. I politici possono dire che hanno obbligato le aziende a non licenziare, e se queste dovessero fallire, beh deve essere colpa degli imprenditori brutti e cattivi che si fanno i loro comodi».
BLOCCO LICENZIAMENTI, IL GIUDIZIO DI NICOLA PORRO
Nicola Porro ha poi sottolineato che il Governo ha sia reso impossibile il lavoro a termine, sia sancito che i datori di lavoro non possono terminare il loro contratto. Infatti, il blocco licenziamenti prevede che le aziende che hanno messo in cassa integrazione i determinati nel corso della pandemia, non possano licenziare i dipendenti anche se il contratto è scaduto. «Il divieto di licenziamento si impone per quelle imprese che hanno sofferto, mentre il divieto di proroga per quelle che hanno resistito», l’affondo di Porro.
Critiche che arrivano dopo il dossier dei consulenti sul lavoro sul blocco dei licenziamenti: come evidenziato da La Stampa, secondo gli esperti il provvedimenti risulta un problema anche per i lavoratori, che si ritrovano sospesi in un limbo e senza la possibilità di accedere all’assegno di disoccupazione. In buona sostanza, costringere le aziende a non licenziare esaspera i conti e aggrava i problemi dell’occupazione…