Il dibattito sul blocco dei licenziamenti entra nel vivo. Lunedì è in programma l’ultima cabina di regia per l’ultima mediazione in vista per il nuovo decreto del governo: secondo quanto riporta La Stampa, si va verso una proroga selettiva. Il prolungamento verrà meno dal 1° luglio per tutte le grandi aziende dell’industria e dell’edilizia, mentre sarà attivato – fino al 31 ottobre – per tessile, moda, terziario e piccole imprese.
Entrando nel dettaglio sulla proroga del blocco dei licenziamenti, il governo ha deciso di archiviare la selezione basata sui codici Ateco, mentre per le categorie che potranno contare sulla proroga è prevista la possibilità di fruire della cassa integrazione Covid senza oneri. La stessa impostazione dovrebbe essere allargata anche a tutte le aziende che hanno tavoli di crisi aperti presso il Mise.
BLOCCO LICENZIAMENTI, NUOVO DECRETO IN ARRIVO
L’orientamento del governo sul blocco dei licenziamenti non trova i favori dei sindacati, che oggi tornano in piazza per chiedere il prolungamento fino al 31 ottobre per tutte le aziende. Netto il segretario Cgil, Maurizio Landini: «Se si vuole, i tempi e le condizioni per evitare i licenziamenti ci sono tutti. Dare oggi il messaggio che i problemi si risolvono licenziando è un errore». Ma anche all’interno del governo c’è chi chiede una proroga generale dello stop ai licenziamenti, da Leu fino ai senatori del Movimento 5 Stelle: in particolare, i grillini hanno invocato interventi omogenei almeno fino al 1° settembre. Sempre a La Stampa, il segretario generale Cisl, Luigi Sbarra, ha ribadito che il Paese non ha bisogno di tensioni e scontri sociali e per questo motivo è stato chiesto di «allineare l’uscita del blocco dei licenziamenti a fine giugno con quella degli altri settori in difficoltà, prevista a fine ottobre. Avremo così più tempo per consolidare il recupero di produzione e dare profondità alle riforme su ammortizzatori sociali, rilancio di politiche attive e investimenti sulla formazione».