Il blocco sulla rivalutazione pensioni è finito sul tavolo della Corte costituzionale. Nello specifico è stata la Corte dei Conti della Toscana a decidere quanto richiesto da un ex dirigente scolastico del territorio. Il ricorso ha avuto un esito meramente monocratico.

La comunicazione è arrivata direttamente dall’ex dirigente scolastico fiorentino, Marco Panti, che ha provveduto a inviare gli atti in relazione alla «Legge Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025».



Blocco rivalutazione pensioni: il caso Marco Panti

Il blocco sulla rivalutazione pensioni ha visto Marco Panti coinvolto nel ricorso con il fine di avere la perequazione integrale del trattamento previdenziale per gli anni 2022, 2023 e 2024.

Questo perché percependo 5.708€ lordi mensili, dunque più di 10 volte il minimo INPS, «l‘ex direttore subiva gli effetti negativi dei limiti alla perequazione automatica previsti dalla legge di bilancio 2023».



«La penalizzazione dei titolari di trattamenti pensionistici più elevati lede non solo l’aspettativa economica ma anche la stessa dignità del lavoratore in quiescenza. In questa prospettiva la pensione più alta alla media non risulta considerata dal legislatore come il meritato riconoscimento per il maggiore impegno e capacità dimostrati durante la vita economicamente attiva, ma alla stregua di un mero privilegio, sacrificabile anche in un’asserita ottica dell’equità intergenerazionale».

Il concetto espresso dal giudice contabile è semplice: proprio come un premio di produzione la rivalutazione pensionistica non deve avere distinzioni di importi in quanto rientra nella crescita economica e personale di un lavoratore in pensione che dopo tanti anni di carriera ha raggiunto un obiettivo importante.



Il ricordo di Uil pensionati

Anche il sindacato Uil pensionati ha iniziato il suo ricorso contro una presunta norma incostituzionale. Infatti il gruppo ha specificato: «La rivalutazione non è un aumento, ma lo strumento principale per conservare nel tempo il valore delle pensioni».

La Corte dei Conti della Toscana potrebbe annunciare dunque, un’eccezione di costituzionalità.