DOPO QANON ECCO I COMPLOTTISTI DEMOCRATICI

Quando si parla di teorie del complotto negli Usa, spesso vengono tirati in ballo i repubblicani, ma in realtà circolando anche tra i democratici americani. Lo dimostra ciò che sta accadendo dopo la vittoria di Donald Trump alle Elezioni Usa 2024. Alla vigilia del voto, ad esempio, si temevano reazioni pericolose in caso di vittoria dei dem, ma ora sono proprio alcuni di loro a contestare la legittimità della vittoria del tycoon, tanto che sui social sono stati già definiti “BlueAnon“, traendo ispirazione dal gruppo di estrema destra QAnon e aggiungendoci il riferimento al blu, che è il colore a cui vengono associati i democratici.



Ora i teorici dei complotti più surreali e fantasiosi, i seguaci di QAnon, devono temere la concorrenza, perché ci sono anche tra i progressisti ci sono soggetti pronti a offrire ricostruzioni alternative della realtà. Ad esempio, dopo l’attentato a Trump a Butler, questo nuovo movimento alimentò la tesi che si trattasse di una messinscena ben costruita e che la foto del tycoon sanguinante ma col pugno al cielo fosse troppo perfetta per essere genuina. Dopo il dibattito flop di Biden, che ha portato alla retromarcia del presidente nella corsa alla Casa Bianca, le reti televisive erano state accusate da questo movimento di aver alterato la voce per farlo sembrare catatonico.



BLUEANON ALL’ATTACCO DOPO ELEZIONI USA 2024

La musica sembrava cambiata con il passo indietro di Joe Biden e la nomina della nuova candidata Kamala Harris, ma la “tregua” è durata giusto il tempo di arrivare alle Elezioni Usa 2024, perché quando è arrivata la sconfitta della vicepresidente, i complottisti democratici si sono fatti avanti di nuovo, accusando il nuovo presidente americano di aver imbrogliato. Infatti, Gordon Crovitz, che guida l’osservatorio sulla disinformazione di News Guard, ha segnalato che su X è diventata virale l’espressione “Trump cheated“.



Infatti, sono circolati tweet e rilanciati hashtag sui presunti brogli e richieste a Kamala Harris di non riconoscere la vittoria di Donald Trump. Hanno anche parlato di 20 milioni di voti che mancavano all’appello. Invece, la prossima ex vicepresidente americana si è congratulata con il rivale repubblicano. In conclusione, anche se non hanno finora seminato teorie del complotto deliranti come QAnon, i complottisti di sinistra dimostrano che i democratici sono smarriti e in questa situazione crescono le teorie cospirative.