Il mondo della fotografia e dell’arte dice addio a Bob Krieger, a 84 anni è morto il fotografo che ha testimoniato come nessun altro il Made in Italy, a Santo Domingo a causa della pandemia che non gli aveva permesso di rientrare a Milano. Da due mesi si trovava in casa di amici, sognava di riabbracciare l’Italia, lui che era nato ad Alessandria d’Egitto (dove la sua istitutrice fu nientemeno che la principessa Margherita di Savoia in esilio) ma era italianissimo, di padre tedesco ma madre siciliana. Ed ha abbinato la sua carriera ai più importanti marchi di moda della storia del nostro Paese: da Armani a Valentino a Versace, Prada, Missoni. Nel secolo scorso, dagli anni Sessanta fino al 2000, Krieger ha testimoniato lo stile italiano come nessun altro, riuscendo con le sue foto a rendere il racconto dell’immagine un valore aggiunto per quelle che sono ricordate come vere icone di stile a livello internazionale, con i protagonisti della società italiana di qualche decennio fa che non potevano fare a meno di essere accompagnati dagli scatti di Krieger.
KRIEGER RITRATTISTA UFFICIALE DI AGNELLI
Ha marchiato a fuoco dietro il suo obiettivo gli anni ruggenti del Made in Italy, Krieger, diventando anche il ritrattista ufficiale di Gianni Agnelli. Oltre ai protagonisti della moda, Krieger ha raccontato con i suoi scatti grandi personaggi come Montanelli; Ciampi, fino ad arrivare alla musica con Zucchero e al calcio con Roberto Baggio. Negli Stati Uniti entrò in particolare confidenza con Bill Gates, ma il suo stile riusciva spesso a immortalare momenti particolari, scatti divertenti, lampi d’ironia anche in tanti personaggi che pure hanno fatto la storia d’Italia. Krieger raccontò sempre di come la madre scoppiò a piangere quando le annunziò di voler vivere di fotografia, prefigurandosi una vita di stenti nella peggiore delle ipotesi. Divenne invece un artista a trecentosessanta gradi, come amava definirsi e come tale si comportò negli ultimi anni, dedicando al progetto “Anima nuda” grande passione, mettendo i corpi per la prima volta in primo piano piuttosto che la personalità dei protagonisti, fino al suo ultimo viaggio.