Le strade del Milan e Zvonimir Boban si separano ufficialmente. La dirigenza rossonera, come ha fatto sapere poco fa la redazione di Sportmediaset, ha consegnato una lettera di chiusura del rapporto con il manager croato “per giusta causa”. Di conseguenza, l’ex centrocampista del Diavolo si appresta ormai a diventare un ex a tutti gli effetti, a pochi mesi dal suo ingresso nella società di via Aldo Rossi. Rimane ancora al suo posto Paolo Maldini, ma la sua posizione, secondo gli addetti ai lavori, resterà in bilico fino al termine della stagione attuale, durante la quale anche l’ex storico capitano rossonero potrebbe venire sollevato dal suo attuale incarico. A questo punto si attende solo il comunicato ufficiale che suggellerà il divorzio fra Boban e il resto del Milan, alla luce delle recenti polemiche sollevate proprio dallo stesso croato nei confronti della sua dirigenza.
BOBAN ADDIO MILAN: LE PAROLE DEL DIRIGENTE NELLA FAMOSA INTERVISTA ALLA ROSA
Il dirigente croato paga infatti le parole rilasciate un paio di settimane fa, in cui puntava il dito nei confronti dell’attuale gestione societaria del Milan da parte dell’amministratore delegato Ivan Gazidis. Secondo il Fondo Elliot, a capo di tutto, le parole di “Zorro” sono state ritenute troppo destabilizzanti l’ambiente, visto anche il grande eco ottenuto, e di conseguenza è arrivato il pugno di ferro. “Rangnick – disse il dirigente croato a La Gazzetta dello Sport a fine febbraio, riferendosi alle voci sul possibile nuovo tecnico del Milan – parlarne non fa bene a nessuno, la cosa peggiore è che questo evento destabilizzante avviene in un momento durante il quale la squadra sta crescendo e si vede un grande lavoro di Pioli. Non avvisarci è stato irrispettoso e inelegante. Non è da Milan, almeno quello che ci ricordavamo fosse il Milan. Abbiamo già parlato con Gazidis, per il bene del Milan è certamente necessario che il meeting con la proprietà avvenga al più presto. Unità significa condivisione e rispetto, la base di tutto e l’unica via per poter lavorare bene”. Il Milan si appresta a vivere l’ennesima estate di rivoluzione, dai vertici fino alla panchina, con tutto ciò che ne consegue.