Bobby Solo ha raccontato aneddoti inediti su di sé e sull’amata moglie Tracy, ospite del programma L’Ora Solare in onda su Tv2000. Ha parlato non solo di musica ma anche di se stesso e dei momenti più difficili e più belli che hanno caratterizzato la sua vita privata, al di fuori di ogni palcoscenico. Una delle vicende più toccanti che l’hanno visto protagonista e che ha voluto affidare ai telespettatori è il suo particolare rapporto con Lourdes, che nella sua vita ha visitato durante più pellegrinaggi e a cui si è avvicinato per la prima volta nel 1978. A quell’epoca infatti “volevo crescere muscolarmente, così chiesi degli ormoni – racconta Bobby Solo – Avevo paura delle iniezione e dello shock anafilattico, così una farmacia mi diede un ormone per bocca che si dà ai malati terminali. Mi si sono gonfiate le corde vocali in una maniera terribile”.
Un durissimo colpo per la sua carriera e per se stesso: “a Milano, in piazza, non riuscivo più a cantare e sentivo il sapore del sangue in bocca, allora pensavo fosse un dente. Invece si era spaccata la corda vocale in due”. Allora Bobby Solo decide di recarsi a Lourdes, dove “ho visto tutte le stampelle di quelli che erano guariti”. Come racconta a L’Ora Solare, a Lourdes “ho bevuto l’acqua, ho messo una candela grossa da 150 franchi e ho detto mentalmente ‘Madonna mia, sono finito’. Stranamente, dopo un mese e mezzo ho cominciato di nuovo a parlare, piano piano”. Bobby Solo si dice certo che “sia stato un miracolo, ne sono convinto”.
Bobby Solo, “mia moglie Tracy conosciuta in volo verso New York. Lei si convertì per sposarmi”
Bobby Solo ha voluto parlare anche della moglie Tracy, che ha sposato in Chiesa sei anni fa. Per celebrare la loro unione in modo religioso, Bobby Solo si è fatto battezzare e la moglie si è convertita, come svela lui stesso a L’Ora Solare: “io sono molto credente e anche mia moglie lo è. Lei si è convertita da luterana, perché è stata adottata in Corea dai miei suoceri che sono del Minnesota e del Washington – ha spiegato – Lei si è messa a piangere in chiesa”. E prima del matrimonio era sorto in lui “il dubbio che non fossi stato battezzato”, atto che è stato prontamente compiuto.
Bobby Solo ha anche rivelato come ha conosciuto la moglie Tracy Quade su un volo diretto verso New York, dove “c’era un’assistente di volo che andava avanti e indietro con le bottiglie di acqua. Io l’ho guardata e mi si sono innamorato, ma era piccola, aveva ventitré anni e io già cinquanta. È stato un innamoramento romantico, non di altro tipo. Aveva queste fossettine sul visetto… siccome metteva molto fard io non sapevo fosse coreana, pensavo fosse indiana d’America”. Poi al termine del volo il capocabina li fa incontrare: “Lei mi chiese un autografo, io il numero di telefono”. E del rapporto con la moglie Bobby Solo parla in questi termini: “ventisette anni durati come ventisette giorni, siamo felici insieme e abbiamo un bambino meraviglioso di dieci anni”.
Bobby Solo: “mio padre non voleva che usassi suo nome per cantare”
Bobby Solo, il cui vero nome è Roberto Satti, ospite della trasmissione L’Ora Solare ha anche voluto condividere l’aneddoto dietro alla scelta del suo nome d’arte che l’ha reso celebre in Italia ma anche in tutto il mondo. Tutto inizia perché “papà odiava la musica rock ‘n roll, era triestino e ascoltava solo l’opera. Sperava che diventassi medico, avvocato o notaio. Mamma voleva che diventassi parroco, perché così le donne non mi avrebbe fatto soffrire. Ma io ho continuato a cantare”. E così “un giorno papà telefonò alla Ricordi, io ero minorenne, e ha detto ‘vi diffido dall’usare il nome mio perché non mi piace che mio figlio faccia il cantante’. Allora loro risposero ‘ma fra tre mesi deve andare a cantare a Saremo, come lo chiamiamo?’. E allora proposero di americanizzarlo in Bobby, solo Bobby, ma la segretaria non capì e scrisse ‘Bobby Solo’”.
A 77 anni e mezzo, Bobby Solo ha ancora un grande desiderio: “uno dei miei sogni sarebbe fare un album di canzoni gospel in italiano, per i ragazzi giovani. L’ho anche detto a monsignor Pablo Colino, che ha battezzato mio figlio”. Un amore, quello per il gospel, che lo accomuna ancora una volta a Elvis Presley. “Elvis era un appassionato di gospel perché era nato in quartiere afroamericano poverissimo” ha spiegato Bobby Solo nel salotto di L’Ora Solare. E ricorda che “nel ’45-’48 le radio trasmettevano gospel, blues e country e la sua cultura venne da quello”. E di conseguenza anche quella di Bobby Solo, come ammette scherzando lui stesso.