Una lunga carriera nel mondo della musica, un amore sconfinato per Elvis, tanti successi e retroscena. Quella di Bobby Solo è una vita con tanto da raccontare. Si parte da un’adolescenza piuttosto movimentata, durante la quale il cantante ha rischiato di finire in carcere. Dettagli da lui raccontati nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere qualche mese fa: “A 13-14 anni con Renzo, figlio di un detenuto per quattro omicidi, andavamo a Villa Glori a rubare le moto degli innamorati, le smontavamo e le rivendevamo a Porta Portese. Durante le Olimpiadi di Roma ci infilammo negli spogliatoi e rubammo i portafogli alle nuotatrici. Scampai il carcere.”, ha raccontato il cantante.



Quando suo padre si fece trasferire a Milano, lui non si fermò: “Appena raggranellai i soldi per pagare il treno a Renzo lo feci salire, avevo 16 anni, e ci scolammo una bottiglia di gin: mi risvegliai all’ospedale in una camicia di forza, pare avessimo tentato di spruzzare gli sconosciuti con la benzina.”, ha svelato.



Bobby Solo e il rapporto con la moglie Tracy Quade: “un amore romantico”

È grazie alla musica che la vita di Bobby Solo è cambiata. Successi come ‘Una lacrima sul viso’ e ‘Non c’è più niente da fare’ sono ancora oggi note a tutte le generazioni. Forte è anche il legame di Bobby Solo – nome d’arte di Roberto Satti – con la fede: “Vado in chiesa a pregare una volta alla settimana, quando non c’è nessuno. Mia moglie anche tre-quattro volte”.

Con quest’ultima, Tracy Quade, si è sposato nel 1995, dopo un fidanzamento lampo: “un vero amore romantico”, lo definisce. Oggi, con uno sguardo al passato e uno al presente, il cantante ammette di non avere alcun rimpianto: “Nessuno: ho fatto molti errori, ma sono contento di averli fatti per mia decisione”.