Bobby Solo, grandissimo artista italiano, amato da nord a sud del nostro Paese, è stato intervistato questa mattina dal programma di Rai Uno, Uno Mattina Estate. Queste le prime parole del cantante ai microfoni di Serena Autieri. “Il mio nome è come un marchio di una bibita. Come nacque la passione per la musica? Avevo 14 anni e c’era una ragazzina americana figlia di un giornalista, lei mi parlava di Elvis Presley, non sapevo chi fosse, allora mia sorella che aveva 15 anni più di me e aveva sposato in America un dottore mi ha mandato tre dischi di Elvis e di lì ho cominciato ad innamorarmi della musica. Ho sentito Love me tender è mi ha folgorato”.
E pensare che a inizio carriera dissero a Bobby Solo che non avrebbe potuto cantare: “Dissero che avevo il basso di Frankenstein e il falsetto di un eunuco, ma sono passati 60 anni e non mi sono neanche accorto, sembra che son passati 60 giorni. Sono amato da tutti? Spero di meritarmelo”.
BOBBY SOLO: “ECCO COME MI AIUTO PER STARE IN FORMA”
Poi ha raccontato: “Io mi aiuto con il ginseng in fialette, che ha tremila anni di storia, e poi pratico esercizi che sembrano stretching, esercizi cinesi che sono vecchissimi e che significano manipolazione dell’energia. Poi pratico da 20 anni un esercizio che sono i 5 riti tibetani che permettono di muovere il chakra, delle sfere in varie parti del corpo. Sono sfere che corrispondono a varie ghiandole del corpo fra cui la tiroide e l’ipofisi. E poi faccio anche dei pesetti un po’ leggeri, bisogna volere bere a se stessi per voler bene agli altri”.
Sulla sua famiglia: “Io sono molto legato ai miei figli e ai miei nipoti. Una mia nipote ha già 23 anni e se facesse un bimbo sarei un bisnonno rock”. Sulla moglie: “Una persona meravigliosa, mi vuole molto bene e quando ci siamo sposati 28 anni fa e due testimoni di nozze erano convinti che ci saremmo divorziati dopo un anno: a settembre facciamo 29 anni di nozze”. Curiosità sulla sua hit ‘Una lacrima sul viso’: “L’ho composta in tre minuti in cucina mentre per ‘Non c’è più niente da fare’ ci misi dieci minuti in Francia”. Chiusura su Little Tony: “Mi manca moltissimo, lui era la parte precisa di me, avevo bisogno di lui. Un giorno mi disse che con la sua immagine e la mia voce avremmo fatto un grande cantante”.