Bobby Solo, ospite a Citofonare Rai 2, ha parlato della sua lunga carriera. La passione per il canto è nata quando era molto giovane. “Mi innamorai di Elvis Presley a 14 anni, grazie a una ragazza americana, Betsy McGurn, figlia di un giornalista del New York Tribune. Mi parlava sempre di Elvis. Mia sorella Fiorenza mi spedì dei dischi dagli Stati Uniti, dove viveva. Così cominciai a imitare il suo stile”, ha ricordato. 



Non ricevette però l’appoggio dei genitori. “Mio padre non voleva assolutamente che io facessi il cantante. Era un grande appassionato di opera ma desiderava che io diventassi avvocato o ingegnere. Alla casa discografica però piacevo, e la segretaria disse ‘Chiamiamolo Bobby Solo!’ Da lì è iniziato tutto”. A quei tempi non esistevano ancora i talent show, ma il cantautore non li critica. “Sono un’opportunità importante per i giovani di oggi. Se fossi al posto loro, probabilmente parteciperei. Sono un trampolino di lancio significativo”.



Le esperienze di Bobby Solo al Festival di Sanremo

Le soddisfazioni che Bobby Solo si è tolto nella sua carriera sono state tante. Tra queste le due vittorie al Festival di Sanremo. La prima nel 1965 e l’altra nel 1969. Un anno prima dell’inedito successo, però, aveva portato una canzone che è rimasta nella storia della musica italiana. Si tratta di ‘Una lacrima sul viso’, che non si piazzò ai vertici della classifica. “Era il 1964 e avevo un’ansia tremenda. Durante le prove persi la voce. Il mio partner, Frankie Laine, addirittura perse un dente mangiando una mela! Alla fine cantai in playback e non vinsi”. Soltanto successivamente il pubblico apprezzò.



In questi anni il cantautore ha anche avuto tanti partner canori. Tra questi Little Tony. “Ci siamo conosciuti a Sanremo nel 1964. Mi ha sempre aiutato, era una persona generosa. Nonostante la rivalità tra i nostri manager, noi eravamo amici”, ha raccontato. E sul duetto invece mancato: “Mina. Non ho mai avuto l’occasione, ma mi piacerebbe moltissimo”, ha concluso.