Bobo Vieri e l’infanzia vissuta in Australia: “Sono dovuto crescere in fretta…”

E’ stato una bandiera, un punto di riferimento per le nuove leve, il bomber per eccellenza; nient’altro che Bobo Vieri. L’ex calciatore dell’Inter – oltre che di Juve, Lazio e Atletico Madrid – compie oggi 50 anni quasi tutti dedicati alla passione per il calcio. Per l’occasione, l’ex centravanti della Nazionale si è concesso un’intervista al Corriere della Sera dove ha ripercorso aneddoti personali, curiosità professionali e tanto altro. “Dove ho festeggiato stanotte? Ero incerto, poi ho pensato che sono più di vent’anni che vengo a Formentera e la dovevo fare qui“.



L’intervista di Bobo Vieri per il Corriere della Sera parte dall’adolescenza vissuta in Australia, fondamentale per il suo percorso di crescita. “Gli anni in Australia mi hanno lasciato la libertà di fare quello che uno vuole. So l’inglese meglio dell’italiano, quando posso girare tutto il mondo e viaggiare… Lì sono cresciuto in fretta; ero in mezzo a persone provenienti da ogni parte del mondo, anche per questo il razzismo per me è inconcepibile”. Con il suo ritorno in Italia, Bobo Vieri spiega con nostalgia e commozione il ruolo del suo compianto nonno: “Mi manca tantissimo, è stato il primo a credere in me: oggi avrei voluto festeggiare con lui. Era innamorato perso di me e quindi lo capisco, perchè ora sono innamorato perso delle mie figlie“.



Bobo Vieri compie 50 anni, il toccante ricordo di Vialli e Mihajilovic: “Fa male non averli più…”

Nel prosieguo dell’intervista rilasciata per il Corriere della Sera, Bobo Vieri ha ricordato – oggi che compie 50 anni – il party spettacolare vissuto ai tempi dell’Inter in occasione dei 30 anni. “Quella fu una festa spettacolare, al Pineta di Milano Marittima… Ricordo che c’era Ronaldo”. L’ex calciatore ha poi aggiunto: “La costante della mia vita sono gli amici: ancora oggi mi porto dietro ovunque vado lo spogliatoio e la sua atmosfera. Quante cazzate diciamo: Di Biagio fa le stesse battute da 30 anni e ancora ridono tutti”. Inevitabile poi il commosso riferimento a Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic quando Bobo Vieri accenna ai suoi idoli: ” I miei idoli da ragazzino? Vialli e Mancini. Il 9 luglio era il compleanno del grande Gianluca: era il mio idolo, in campo dava sempre tutto… Avevamo un bel rapporto, così come con Sinisa: fa molto male non averli più con noi“.



Nel prosieguo dell’intervista rilasciata per il Corriere della Sera in occasione del suo 50esimo compleanno, Bobo Vieri ha avuto modo di parlare anche dell’amore viscerale per le sue figlie e sua moglie, Costanza Caracciolo. “… Non avrei mai immaginato questo amore folle. Se Costanza mi dice che c’è bisogno di qualcosa al mattino per una delle due bambine, volo in pigiama fuori dalla finestra: si chiama amore, ma è così per tutti immagino. Vivo per prendermi cura di loro e di mia moglie“.

Bobo Vieri e il rapporto con i genitori: “A mio padre devo tutto, mia madre ha un carattere forte…”

Sempre nell’intervista per il quotidiano, Bobo Vieri – che spegne oggi 50 candeline – ha raccontato come vive oggi il rapporto con i suoi genitori. “Mio padre lo chiamo sempre Bob; se sono così è merito suo che è stato un grande calciatore, genio e sregolatezza; mi ha sempre detto le cose come stavano, nel bene e nel male. Le uniche critiche che ascoltavo erano le sue e quelle degli allenatori”. Per quanto riguarda la madre l’ex bomber ha spiegato: “Mia mamma è la donna più importante della mia vita: un altro carattere forte, discutiamo molto ed è vero che è lei che mi ha aiutato a tenere la barra dritta nel momento di massima fama”.

Verso il finire dell’intervista per il Corriere della Sera, Bobo Vieri si lascia andare a temi più leggeri con poche battute, salvo quando si cimenta nel spiegare cosa direbbe di sé dovendo raccontarsi ai giovani di oggi. “Come dico a un ragazzo di oggi chi è stato Bobo Vieri? Uno che ha sempre dato tutto e con la maglia azzurra impazziva, è stata la più importante per me. Ho appena parlato a dei ragazzi di 15-16 anni selezionati da uno sponsor: vi diranno mille cazzate, ho detto, ma siete soli, dovete soffrire tutti i giorni, dovete lavorare fino all’infinito altrimenti fra due-tre anni scenderete di livello. Allenatevi sempre!“.