«Le foto degli assembramenti mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili», è netto e durissimo il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia nella sua lunga intervista oggi sul Corriere della Sera. Dalla crisi di Governo (in giornata scattano le “verifiche” con i singoli gruppi di maggioranza) ai temi economici, dagli ultimatum di Renzi fino al tema caldissimo del Natale e delle possibili nuove misure da adottare nei prossimi giorni: Boccia ‘aggiorna’ tutti i vari dossier, a cominciare dal possibile nuovo Dpcm che imponga stringenti misure per i singoli giorni di Natale. Non sono bastati il Decreto Natale (2 dicembre) e Dpcm (3 dicembre), la vicina situazione della Germania ha fatto scattare l’ala ‘rigorista’ del Governo Conte di cui Boccia è capofila assieme a Speranza e Franceschini: «Comprendo la voglia delle persone di uscire, ma basterebbe entrare in un ospedale per rendersi conto della condizione generale in cui il Paese si trova. In alcune strade ci sono assembramenti intollerabili, mentre dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale». Le restrizioni già venivano viste come dure e pesanti nei decreti al momento in vigore, tanto che si parlava di qualche allentamento fino allo scorso weekend per quanto riguardava gli spostamenti tra Comuni: poi però il dietrofront, con il Governo ora impegnato a normare eventuali nuove stringenti misure.



BOCCIA: “SERVE LOCKDOWN COME IN GERMANIA”

Secondo Francesco Boccia, Conte non ha sbagliato ad aprire gli spostamenti («per far contento Renzi o Salvini»), bensì « sempre stato rigoroso, ma ascolta le proposte di tutti. Una cosa è lo spostamento tra piccolissimi comuni e borghi confinanti. Ma allargare i confini comunali a tutta la provincia, come chiede la destra, sarebbe un errore. I cittadini lo prenderebbero come un liberi tutti». La terza ondata eventuale, dunque, per l’esponente Pd non sarà da imputare al Governo ma è altrettanto evidente secondo la visione di Boccia che con il “solo” Dpcm Natale non si può limitare al meglio la diffusione del contagio: «Lockdown come in Germania? È una scelta che personalmente condivido. Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve servirci a mettere in sicurezza il Paese o se deve essere guidata solo dalla volontà di favorire il business. In questo momento affari e salute non solo conciliabili. E ho il massimo rispetto per chi ha sulle spalle il peso delle attività economiche». Il Pd, con Boccia e Zingaretti, non chiede riaperture: «Dobbiamo metterci in testa che quando c’è un’epidemia e non c’è un farmaco, bisogna evitare gli spostamenti. Non lo dico io, ma la scienza. Noi del Pd come ha ribadito Zingaretti vogliamo misure più restrittive, altro che apertura. Quanto all’economia, il governo ha stanziato in miliardi il più grande piano dal Dopoguerra». Chiosa finale sulla eventuale “crisi” nel Governo, con Renzi come principale ‘protagonista’: «Se manda a casa il governo deve spiegarlo agli elettori, deve dire perché minaccia la crisi in piena pandemia. Se dopo un anno e mezzo non si è cementata l’alleanza nella quale il Pd ha creduto dal primo giorno, significa che qualcuno ha fatto nascere questo governo per una convenienza di breve termine». Non solo, per Boccia qualora Renzi ‘staccasse’ la spina «il Quirinale verifica se esiste una maggioranza parlamentare e se non esiste si va alle urne. Io credo nell’alleanza tra progressisti e M5S, mentre c’è sempre stata un’ambiguità di Italia Viva».

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