La proposta di introdurre l’educazione sessuale a scuola è stata bocciata nella giornata di ieri durante la seduta della Camera dei Deputati, creando anche un terreno di scontro tra i deputati della Lega e quelli dell’opposizione, specialmente il Movimento 5 Stelle. Infatti, era stato proprio il partito attualmente guidato da Giuseppe Conte, ad avanzare la proposta di introdurre l’insegnamento, accendendo fin da subito le ire della maggioranza di governo.
Nell’idea del Movimento 5 Stelle, che aveva avanzato la proposta, l’educazione sessuale si sarebbe dovuta introdurre fin dal primo ciclo di insegnamento, ovvero ai bambini di 5/6 anni d’età. Il fine ultimo era quello di sensibilizzare in merito alle tematiche inerenti alla sessualità consapevole e all’affettività emotiva, tutelando gli stessi bambini anche grazie all’introduzione di uno psicologo scolastico utile a combattere il disagio minorile. Tuttavia, l’idea di introdurre l’educazione sessuale nelle scuole, specialmente a bambini così piccoli, non è affatto piaciuta alla maggioranza, e durante la seduta della Camera ne ha dato riprova l’onorevole leghista Rossano Sasso.
Sasso: “Educazione sessuale a scuola è una porcheria gender”
Insomma, la proposta del M5S di introdurre l’educazione sessuale nella scuola sarebbe stata ampiamente bocciata dalla Camera dei Deputati, accendendo però anche la violenta reazione del leghista Rossano Sasso. Presa la parola in aula, infatti, ha sottolineato l’assurdità, da parte dei 5 stelle, di ritenere l’introduzione di quel tipo di insegnamento “un’urgenza fondamentale”, spiegando chiaramente che “i bambini di prima elementare avrebbero altre esigenze“.
“Finché ci sarà la Lega al governo”, ha rincarato ancora l’onorevole Sasso parlando dell’educazione sessuale, “la propaganda di gender se la scordano i colleghi del Movimento 5 Stelle. Se proprio ci tengono a farla a bambini di 6 anni, se la facciano nelle loro sedi di partito e non approfittino della scuola, senza il consenso dei genitori, obbligando dei bambini alle loro porcherie”. Immediata, dopo l’intervento di Sasso, la reazione della vicepresidente della Camera ed esponente del PD Anna Ascani, che ha sottolineato come “l’espressione porcherie” potrebbe essere “offensiva”, portando Sasso a rincarare ulteriormente la dose, spiegando come “l’educazione sessuale prevede nefandezze, oscenità e turpiloqui“.