Era giugno 2010 quando arrivò la bocciatura di un bambino iscritto alla prima elementare della scuola primaria “Silvio Zavatti” sita a Civitanova Marche, comune in provincia di Macerata. I genitori, ritenendola ingiusta, decisero subito di impugnarla e di fare ricorso al Tar. La sentenza del tribunale è stata positiva, mettendo fine al contenzioso e dando ragione ai genitori stessi. Nei confronti del Ministero dell’Istruzione è stato così stabilito che avrà l’onere di risarcire i ricorrenti dell’importo delle spese di cancelleria sostenute dalla famiglia. Peccato che il risvolto di questa vicenda, come apprendiamo da Repubblica, arriva dopo ben 13 anni.
L’udienza infatti è stata fissata solo il 21 dicembre 2023, e dopo tutto questo tempo, il ragazzo, ormai ventenne, da quella prima elementare ha proseguito gli studi e ha ormai conseguito il diploma di maturità. Storia, questa, che ha dell’incredibile, e che dimostra ancora una volta come la ‘macchina’ della giustizia italiana sia particolarmente lenta.
BOCCIATURA IN PRIMA ELEMENTARE: I FATTI
Risalendo ai fatti dell’epoca l’alunno stava frequentando la prima elementare nell’anno scolastico 2009/2010, ma un provvedimento del Consiglio di classe aveva bloccato la sua ammissione all’anno successivo. La motivazione addotta per giustificare la bocciatura erano i diversi 5 riportati in pagella dal bambino alla fine del secondo quadrimestre, dopo essersi assentato per 13 giorni dalle lezioni. I genitori dell’allora minore, però, hanno ritenuto la decisione ingiusta. In precedenza avevano, infatti, informato la scuola dei problemi di salute congeniti del figlio, che fin dalla nascita era stato costretto a cure continue portandolo a registrato diverse assenze. Tra l’altro nel primo quadrimestre l’alunno aveva 7 in pagella in tutte le materie e 6 in comportamento. Da lì la scelta di ricorrere al Tar Marche, chiedendo la sospensione della bocciatura in via cautelare per i gravi comportamenti illegittimi messi in atto da parte della scuola.
Il Tar ha accolto la richiesta nel luglio del 2010 e sospeso in via cautelare la bocciatura alla classe successiva, poiché era emersa “un’evidente ed ingiustificata discrasia fra la valutazione del primo e quella del secondo quadrimestre”. Il bambino è stato quindi iscritto in seconda elementare con riserva, in attesa che il Tar fissasse l’udienza di merito per dare definitività giuridica alla vicenda. Quest’ultima è arrivata, ma dopo 13 anni.