L’Università Bocconi di Milano ha recentemente aperto nella maggior parte delle sue strutture dei bagni gender-neutral, ovvero adatti alle persone trans o che non si identificano né come uomo, né come donna, affinché non si sentano a disagio nell’utilizzare spazi condivisi con un genere diverso dal proprio. Un intento per certi versi nobile, peraltro mosso dall’istanza di uno studente trans, ma che ha generato (forse inevitabilmente) diverse pesanti critiche.



A chiedere i bagni gender-neutral alla Bocconi è stato l’attivista trans Samnuele Appignanesi, che dopo una richiesta, racconta su Instagram, ha ricevuto dall’ateneo “grande attenzione e un enorme impegno”. Poi, i bagni sono stati aperti e “mi sono attivato per diffondere la notizia in università e abbiamo deciso di farlo con un video”. Video poi pubblicato online e che ha attirato “ovviamente dei commenti critici. Ma ci sono stati anche commenti che, invece di esprimere un parere”, racconta ancora l’attivista sui bagni gender-neutral della Bocconi, “deridevano e insultavano le persone trans e quelle disabili”. Commenti, sottolinea, che “colpiscono le matricole appartenenti alla comunità Lgbtq+ che, leggendoli, pensano di non essere al sicuro in università”.



Le critiche ai bagni gender-neutral della Bocconi

Ovviamente in Bocconi è immediata sorto un putiferio attorno alle critiche per i bagni gender-neutral, tanto che l’Ateneo si è prontamente mosso, prendendo in carico l’indagine sull’accaduto. Ne è stato aperto un fascicolo, che in pochi mesi ha portato alla sospensione di tre studenti, per ben 6 mesi, periodo nel quale non potranno neanche sostenere l’esame. Secondo l’ateneo, infatti, i commenti “contenenti pesanti allusioni sessuali e contenuti provocatori e offensivi nei confronti delle persone con disabilità“, fatto che violerebbero “il diritto al rispetto nei confronti di tutti”.



Ora, verrebbe da dire, sembra che la Bocconi, forte di un codice etico che gli studenti sottoscrivano, abbia ravvisato nelle critiche ai bagni gender-neutral delle offese piuttosto pesanti. Interpellato da La Verità, l’ateneo non ha potuto rendere pubblico il contenuto dei commenti, attualmente oggetto di indagine. Ci ha pensato, invece, il collettivo Proletariato Bocconiano, che su Instagram ha pubblicato alcuni dei commenti contro i bagni gender-neutral della Bocconi, scritti da due dei tre sospesi. Messaggi, tuttavia, che non appaiono così tanto gravi, per quanto certamente irrispettosi. In uno si dice che “l’orientamento sessuale è una cosa, il sesso biologico è un’altra. Può piacerti chiunque, ma se hai il pesce resti maschio e se hai la patafiocca resti femmina“. Un altro, invece, è uno scambio di commenti in cui si allude che i bagni servano “letteralmente per andare a trans“.