Per contrastare l’epidemia di coronavirus un metodo utile potrebbe essere quello della “bolla sociale”. Ne ha parlato quest’oggi il professor Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, che attraverso i microfoni di Rai Radio 1, al programma “Un giorno da Pecora”, ha aggiornato la situazione coronavirus in Italia, ipotizzando appunto la “creazione” di una bolla sociale per contrastare l’avanzata del virus: “Un lockdown generalizzato di tutto il Paese credo che non ci sarà e che non sia necessario – ha spiegato il prof. – ma per far si che questo non accada entro Natale bisogna farne alcuni adesso. Ieri la cancelliera Merkel ha detto una cosa che io credo il ministro Speranza comincerà a dire: state a casa, createvi la vostra bolla sociale perché in questo momento la circolazione del virus è talmente intensa che comportarsi normalmente non è possibile. Fatevi un esame di coscienza e cercate di salvarvi il natale comportandovi così ora. Questo è quello che dovrebbero fare i cittadini”.
BOLLA SOCIALE, CHE COS’E’? GIA’ SPERIMENTATA IN MOLTE NAZIONI EUROPEE
Ma che cosa è la bolla sociale? Si tratta di una strategia che già negli scorsi mesi, durante la prima ondata, era stata adottata da numerose nazioni europee come il Belgio, la Nuova Zelanda, Regno Unito e molti altri ancora. In poche parole consiste nel limitare i contatti con gli altri nuclei famigliari ad altre due/tre famiglie, e sempre le stesse: ad esempio, una coppia di fidanzati può vedere un’altra coppia di amici, nonché i genitori di lui e di lei. Lo scopo della bolla sociale è quella di mantenere nel limite del possibile sempre le stesse relazioni, di modo che se spuntasse un caso di positività il virus rimarrebbe circoscritto ad un numero contenuto di persone. Di conseguenza sarà più facile risalire alla catena di contagio e procedere poi all’isolamento fiduciario. In Belgio la bolla sociale era stata stabilita di un massimo di quattro persone, ma si può aumentare anche a 6/8.