Godere dei costi della bolletta della luce nel mercato tutelato, non sarà più possibile (come ben sappiamo). L’ENEA però, in una recente comunicazione, ha chiarito quali sono le regole che potrebbero essere attuate a proprio beneficio, per un periodo massimo (e non oltre), i tre anni.
Dopo aver appurato quali operatori di utenze si sono aggiudicate le aste per poter gestire i nuovi clienti nella “maggior Tutela”, vediamo quali sono i prossimi passaggi in base a quanto previsto dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA).
Bolletta della luce nel mercato tutelato: quali novità ci aspettano
La bolletta della luce nel mercato tutelato, prevedeva dei costi totalmente differenti rispetto a quelli che ci saranno nel “mercato libero”. I clienti domestici classificati come “non vulnerabile”, e che al momento si trovano nel servizio di maggior tutela, vedranno assegnarsi nuovi operatori dopo l’1° luglio del 2024.
Il Servizio a Tutele Graduali ha un tempo massimo di 3 anni e viene offerto sempre da ARERA, prevedendo di erogare gli stessi o quasi benefici, del mercato tutelato (e senza interruzioni di fornitura), destinato ai clienti che in questo arco di tempo non hanno preso nessuna decisione (ovvero non avendo scelto alcun operatore nel mercato libero).
Qualunque area territoriale dei 26 lotti disponibili (in asta), verrà servita da un solo fornitore (il vincitore della gara), che potrà applicare le tariffe del Servizio a tutele graduali, dal 1° luglio in poi (le condizioni economiche saranno pubblicate nel mese di giugno).
Ma ARERA riserva delle sorprese (positive), anche per i clienti che hanno già scelto un fornitore del mercato libero (che dovrebbe almeno per il primo periodo, avere dei prezzi sostenuti e competitivi), i quali potranno scegliere entro giugno, di rientrare nel mercato “a maggior tutela”.
“I clienti domestici elettrici già passati al mercato libero hanno il diritto di rientrare nel servizio di maggior tutela fino a fine giugno 2024. Per farlo bisognerà rivolgersi all’esercente il servizio di maggior tutela del proprio Comune“.