ENERGIA, LA “STANGATA” DI CAPODANNO

Era fine agosto quando il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani lanciava l’allarme ancora in tempi “non sospetti”: l’energia e le bollette di luce e gas nel 2022 avrebbero avuto un rincaro molto pesante per le tasche degli italiani. Il Governo è già intervenuto per limitare il “caro” energetico con almeno 8 miliardi ma purtroppo non basta: secondo l’ultimo report dell’anno di ARERA (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) nel primo trimestre 2022 si avranno aumenti sulle bollette fino a +55% per la luce e +41,8% per il gas.



Gli aumenti scattano «malgrado gli interventi del governo», spiega l’Autorità precisando come «gli incrementi record delle materie prime avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas». È ancora l’ARERA a sottolineare i motivi profondi di un aumento del genere nei costi sull’energia in Italia: «i nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso (quasi raddoppiati nei mercati spot del gas naturale e dell’energia elettrica nel periodo settembre-dicembre 2021) e dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas».



BOLLETTE 2022: COSA SUCCEDE

La stessa Autorità dell’energia italiana conferma poi l’annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta, oltre al riconoscere il potenziamento del bonus sociale alle famiglie in difficoltà, in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2022. Con questi interventi il Governo, «oltre a ridurre l’Iva sul gas al 5% per il trimestre, ha stanziato le risorse necessarie agli interventi, con ciò consentendo di alleggerire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese». L’ARERA specifica poi nella nota di fine 2021 come per 2,5 milioni di nuclei familiari aventi diritto, in base all’ISEE, ai bonus sociali per l’elettricità e per 1,4 milioni che fruiscono del bonus gas, gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente compensati. Le famiglie più in difficoltà, insomma, saranno protette dai forti aumenti delle bollette di luce e gas nel primo trimestre 2022: ma è sul prosieguo dell’andamento economico-energetico che si fondano le gravi preoccupazioni della politica e delle stesse famiglie italiane, «Siamo in presenza di una situazione assolutamente eccezionale. Anche Arera cerca di dare il proprio contributo sfruttando le limitate leve disponibili delle bollette e lo strumento dei bonus sociali elettricità e gas. Come già avvenuto nella fase del lockdown, sarà determinante l’azione responsabile dei consumatori», sottolinea il presidente di ARERA, Stefano Besseghini. Il risparmio energetico è uno strumento cui guardare con attenzione, ribadisce il dirigente, «serve anche la solidarietà tra consumatori, che si esprime anche nella puntualità dei pagamenti per chi ne ha la possibilità. Siamo coscienti che parti importanti della società si trovano oggi di fronte a difficoltà pesanti e inattese, Arera sta valutando modifiche a quella parte di regolazione che normalmente si applica alle fasi ordinarie, adeguandola – coerentemente con il proprio mandato istitutivo – ad una situazione che non ha precedenti». Tra i primi a commentare gli aumenti mostre previsti per il prossimo anno in bolletta è “Italia Solare”, con il presidente Paolo Ricco Viscontini che ha scritto così al Premier Draghi «Il miglior modo, perché più rapido, efficace ed economico, per ridurre in modo strutturale le bollette di famiglie e imprese, è spingere al massimo la diffusione degli impianti fotovoltaici con accumuli su tetti di case e aziende ma anche sui terreni privi di vincoli paesaggistici e ambientali». L’Assoutenti passa invece sul piede di guerra: «Pronti a maxi-sciopero delle bollette. Contro la stangata sull’energia l’unica strada è l’autoriduzione delle bollette di luce e gas. Servono prezzi dell’energia imposti a livello Ue per combattere le speculazioni dei big dell’energia». Condividendo l’allarme e l’impegno del Ministro Cingolani nel tentativo di uscire dalla morsa dei rincari, l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, sentenzia «I costi energetici rischiano di essere la Lehman Brothers del manifatturiero e questo non possiamo permettercelo, bisogna agire subito a livello europeo».

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