Nel Ddl Concorrenza approvato venerdì scorso al Senato, è stata introdotta con l’art. 24 la possibilità per i clienti domestici considerati vulnerabili (oltre 75 anni, invalidi e titolari di bonus sociale) rimasti dopo il 30 giugno nel mercato elettrico tutelato di chiedere, entro il prossimo giugno, il passaggio al servizio elettrico a tutele graduali (Stg) che presenta tariffe più vantaggiose.
Il mercato a tutele graduali è stato pensato per offrire un passaggio progressivo sul mercato libero a quegli utenti che lo scorso 30 giugno non hanno scelto un’offerta a prezzi concorrenziali. Il servizio a tutele graduali si configura, al di là dell’ennesima dilazione, come un percorso formativo per educare i consumatori inerziali e avvicinarli gradatamente al mercato libero: assicurando una fornitura a prezzi variabili aggiornati trimestralmente dall’Autorità in base all’andamento dei prezzi all’ingrosso. Riguarda circa 4 milioni di consumatori che si sono ritrovati quest’estate con una bolletta più leggera e paradossalmente con tariffe più convenienti (oltre 100 euro l’anno in meno) rispetto ai 12 milioni di vulnerabili. Questa differenza risulta dall’effetto della forte concorrenza all’asta al ribasso tra gli operatori nazionali che hanno partecipato per aggiudicarsi dei lotti di clienti tra la platea di clienti inerziali non vulnerabili.
In base ai calcoli sulle future opportunità, le imprese hanno scelto di restringere il proprio margine di utile relativo alle componenti di spesa extra materia prima come trasporto e distribuzione. Sono arrivate a spingersi anche al di sotto dei costi da sostenere per l’attività di commercializzazione nell’aspettativa di spostare, nel corso dei prossimi 27 mesi, i clienti che si sono aggiudicati sulla base d’asta verso contratti più remunerativi. Va sottolineato che i ribassi sono il risultato di un pricing strategico effettuato in considerazione di un numero definito di utenze fino a una data determinata: 31 marzo 2027.
Ora per riequilibrare questa situazione certamente paradossale è intervenuto il deputato leghista Alberto Gusmeroli, estensore della norma. Le associazioni dei consumatori stimano un risparmio potenziale di 1,3 miliardi di euro sulle bollette dell’energia elettrica per i vulnerabili. Ma ci sarà davvero un risparmio? Sebbene questa appaia una misura a favore dei cittadini più deboli rischia, infatti, di rivelarsi un boomerang.
Supponendo che anche solo un terzo dei clienti domestici vulnerabili decidesse di usufruire dell’art. 24 del Ddl Concorrenza verrebbe raddoppiata l’attuale platea delle utenze servite in Stg, esponendo a indubbio stress finanziario le imprese che hanno fatto offerte commerciali al limite della sostenibilità economica. Il costo andrebbe a pesare sul bilancio delle imprese e queste, vittime di un repentino cambio del contesto normativo, troverebbero sicuro appoggio in un giudice amministrativo con il risultato di annullare la misura e creare, così, altra confusione nel complesso mercato del retail. Altra ipotesi non meno spiacevole è che, a titolo di compensazione, a queste imprese venga riconosciuto dall’Autorità di spalmare questa maggiorazione dei costi sulle bollette di tutte le categorie di utenze.
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