A Uno Mattina focus sulle bollette di gas ed elettricità, alla luce della fine del mercato tutelato a partire dal primo gennaio del 2024. In collegamento vi era il grande esperto di temi energetici, Davide Tabarelli, numero uno di Nomismà, che ha spiegato: “Tutelato è un sistema dove il prezzo e la tariffa è determinato da un’autorità che fa riferimento ad un mercato che è lo stesso del libero, in termini di prezzo non ci sono quindi grandissime differenze. Riguarda un mercato dove ci sono 30 milioni di utente domestiche: 20 sono già sul mercato libero. Negli altri 10 milioni, 5 sono vulnerabili, anziani e bonus. Rimangono fuori 4,5 milioni di clienti che sono pigri, che non hanno viglia, e questo problema riguarda solo l’elettricità. Comunque se uno non fa niente per gas ed elettrica non succede niente, al massimo si vede recapitare una bolletta diversa da quella precedente. Si tratta solo di prendere la bolletta, guardarla e c’è un numero da chiamare”.
Andrea Polo, esperto in studio, aggiunge: “Si parla di milioni di persone pigre, ci sono 13 milioni di persone che non sanno di questo passaggio dopo un sondaggio che avevamo fatto tempo fa. La gente è quasi spaventata. Comunque non si rimarrà senza gas ne energia, ci saranno solo regole diverse. Per il gas dal primo gennaio si passerà ad una tariffa differente mentre per l’energia si verrà assegnati in asta al fornitore che avrà vinto la nostra utenza. Bisognerà comunque capire quanto stiamo pagando e se possiamo scegliere una tariffa diversa e se stiamo pagando di più”.
BOLLETTE, FINE MERCATO TUTELATO DA GENNAIO 2024, TABARELLI: “E’ COME FARE BENZINA…”
Davide Tabarelli ha ripreso la parola dicendo: “E’ come fare la benzina, c’è ancora chi va sull’autostrada a fare il servito a 2,4 euro al litro mentre il prezzo è a 1,8 per il self service. L’anno scorso durante la crisi qualcuno aveva scelto il prezzo fisso poi c’è stato la crisi e il tutelato ha dovuto seguire il mercato internazionale mentre quelli sul fisso hanno risparmiato il 33%, è stata una fortuna ma questo è il mercato libero”.
“Poi ripeto – ha continuato Tabarelli – sia il libero che il tutelato prendono la materia prima sullo stesso mercato quindi non ci possono essere grandi differenze nei momenti di stabilità, Negli anni passati il libero costava 21 invece del fisso che costava 20, ma c’erano incentivi e agevolazioni”.