Domani scadono i sostegni contro il caro energia varati dal Governo Draghi e prorogati dal nuovo Esecutivo. Con il Consiglio dei ministri di martedì è stato deciso che per i prossimi mesi saranno “limati”, in particolare ripristinando gli oneri di sistema nella bolletta elettrica e rimodulando i crediti di imposta per le imprese.



Come ci spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, “solo domani (oggi per chi legge, ndr), attraverso la delibera dell’Arera, sapremo quale sarà il reale impatto dei nuovi provvedimenti sulle bollette degli italiani in regime di tutela”.

I sostegni sono stati però ridotti rispetto al primo trimestre.



Il Governo vuole e deve essere più attento al debito e pertanto non ha potuto che ridurre un po’ gli aiuti varati dal precedente Esecutivo, e prorogati nel primo trimestre dell’anno, che altrimenti peserebbero sul bilancio pubblico. Il forte calo dei prezzi del gas e dell’elettricità consente di poter effettuare questa riduzione (in particolare per quel che riguarda gli oneri di sistema sull’energia elettrica) senza che pesi troppo sulle bollette degli italiani.

Di fatto è stata utilizzata la stessa logica seguita in occasione del mancato rinnovo dello sconto sulle accise dei carburanti di inizio anno?



Esatto. In questo modo viene ridotto il peso di queste agevolazioni sul deficit e, di conseguenza, sul debito pubblico. C’è da immaginare che si arriverà poi alla completa eliminazione di questi sostegni man mano che i prezzi energetici scenderanno ulteriormente.

In attesa della delibera dell’Arera si possono comunque fare delle previsioni su come cambieranno le bollette degli italiani?

Noi stimiamo un calo dei prezzi del gas di poco inferiore al 13% e dell’elettricità di circa il 10-15%. Rispetto a questi ultimi c’è da dire che se la riduzione degli oneri di sistema fosse rimasta in vigore, il calo sarebbe stato vicino al 30%. Come si vede, nonostante la diminuzione dei sostegni, si mantiene una pressione al ribasso dei prezzi, che è importantissima anche per continuare a far scendere l’inflazione.

Resta, però, il problema di bollette che rispetto a un anno e mezzo fa sono molto più care.

Sì, adesso siamo a circa il doppio, in discesa rispetto al picco dello scorso anno. Certamente la situazione critica è rientrata solo in parte e non può dirsi completamente superata. Dobbiamo, quindi, restare all’erta e sperare e che i prezzi proseguano il trend discendente, ma non ne possiamo essere completamente sicuri. Bisognerà vedere in particolare come andrà il prossimo inverno. Le cose stanno comunque andando decisamente meglio di quanto si prospettassero un anno fa.

Pensa che rivivremo problemi analoghi a quelli visti l’anno scorso in vista dell’inizio del nuovo anno termico?

Per il momento è improbabile, ma non lo si può escludere. Io non pensavo sarebbe scoppiata la guerra in Ucraina, invece è accaduto e il conflitto è ancora in corso. L’Italia è riuscita a diversificare i suoi approvvigionamenti, la Russia non ha interrotto del tutto le sue forniture, la domanda è calata, il clima ci continua ad aiutare e tutto questo comporta una situazione migliore rispetto all’anno scorso.

Una decina di giorni fa è arrivata a Piombino la nave rigassificatrice Golar Tundra, ora si tratta di completare i lavori per collegarla alla rete. Quanto sarà importante questa infrastruttura?

È importantissima ed è una notizia estremamente positiva per l’Italia il fatto che per la prima volta dagli anni 60 il nostro Paese prenda una decisione su un’infrastruttura e riesca a concretizzarla nei tempi previsti, che non erano nemmeno tanto larghi. A giugno si dovrebbe essere in grado di immettere nella rete il Gnl attraverso la nave attraccata a Piombino. Tutto questo aiuterà ad affrontare meglio il prossimo inverno.

Quale pensa sarà il principale fattore di rischio per il prossimo inverno?

Il clima, allo stesso modo con cui si è rivelato il principale fattore positivo che ci ha consentito di trascorrere un inverno senza troppe preoccupazioni, e senza dar fondo agli stoccaggi: se ci fossero molti giorni di freddo rigido potrebbero verificarsi quei problemi che non abbiamo registrato nei mesi scorsi.

(Lorenzo Torrisi)

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