Le preoccupazioni sui prezzi delle bollette del gas sono sempre più forti. Con l’arrivo del mercato libero e l’addio al tutelato, complice l’arrivo dell’inverno su tutta Italia, le famiglie italiane sono intimorite da una possibile stangata.

Tra i rischi del libero mercato, le tensioni politiche, la guerra e la conseguente crisi energetica, gli aumenti sono pressoché inevitabili. Al momento sulla questione starebbe governando l’associazione degli Utility Manager, Assium, che registra degli aumenti sulle bollette luce e gas al +2,5%.



Bollette gas in aumento soprattutto al Meridione

Assium ha appurato che bollette del gas stanno crescendo, e i rincari si sono verificati soprattutto nelle città del Meridione, con una spesa media ogni anno pari a 1.800€ rispettivamente per Roma, Napoli, Catanzaro e Palermo.

Le offerte sono state confrontate dall’associazione degli Utility Manager basandosi sui prezzi fissi del gas e nelle piattaforme quali: Acquirente Unico e Portale di Arera.



Nelle altre città italiane invece, per un consumo medio di 1.400 metri cubi all’anno il costo medio è di 1.737€ all’anno per ogni nucleo familiare.

I contratti a tariffa variabile

Con un rialzo leggermente più basso ma pur sempre con un trend al rialzo rispetto allo scorso anno sono le tariffe variabili. Sempre secondo Assium il rincaro in questo caso si stima al +0,50%, per una spesa media annua a famiglia di 1.707€.

Ad oggi le tariffe variabili risulterebbero più economicamente convenienti, attestandosi ad un risparmio medio di circa trenta euro all’anno. Non è escluso che in futuro questa soluzione potrebbe subire degli sbalzi importanti, riflettendosi in negativo sulle prossime quotazioni del gas.



Costi inaccettabili

Assium fa sapere che al momento i prezzi delle bollette del gas hanno un costo sproporzionato in paragone ai mercati internazionali. Risultano ancora più care le utenze durante i periodi invernali, dove si concentra maggiormente il consumo del gas (pari all’80% annuo).

Federico Bevilacqua, Presidente di Assium, sconsiglia – soprattutto in periodi più particolari – di evitare il telemarketing di massa e aggressivo, perché gli operatori potrebbero risultare più persuasivi e coinvolgenti approfittando dei rincari economici.