Mercoledì 10 gennaio si sono svolte le aste degli operatori di energia per aggiudicarsi quei 4,5 milioni di utenti non vulnerabili del mercato dell’energia elettrica che fanno parte del bacino di 10 milioni di utenti rimasti ancora nel mercato tutelato. Dal 1° luglio potrà restare in regime di tutela solo chi ha più di 75 anni, chi vive in disagio economico e chi è in gravi condizioni di salute che richiedono apparecchiature medico-terapeutiche.
Per scuotere l'”inerzia” degli uscenti è stata progettata una transizione progressiva al regime di concorrenza. Denominato servizio a tutele graduali, le sue condizioni economiche dureranno per 36 mesi a partire dal primo luglio. I 4,5 milioni di utenti sono ripartiti in 26 lotti secondo una logica territoriale ma numericamente disomogenei (comunque si tratta sempre di diverse centinaia di migliaia di utenti per lotto). Se entro fine giugno questi non avranno spontaneamente ancora effettuato la scelta di una fornitura sul libero mercato, verranno trasferiti automaticamente all’operatore aggiudicatario di quel lotto.
All’asta hanno partecipato venti aziende tra grande utilities e venditori. I partecipanti si sfidano su un solo valore: il costo di commercializzazione dell’energia elettrica. In bolletta è indicata come la componente PVC (mediamente 69 €/anno) che è distinta dal prezzo della materia prima (PE). Chi fa l’offerta migliore (forte sconto o addirittura con margini negativi) si aggiudica il lotto con un limite massimo di 7 lotti e un tetto del 30% a livello nazionale. Più che una propria e vera sfida, le venti aziende che hanno partecipato possono presentare una sola offerta in busta chiusa. Le condizioni economiche si conosceranno solo il 6 febbraio. Mentre all’indomani dell’asta risulterebbe che Enel e Hera si siano aggiudicate 7 lotti a testa, il massimo consentito. Edison si è aggiudicata quattro lotti, tre vanno a Illumia, due rispettivamente a A2A e Iren e uno a E.On.
Con la bolletta di settembre l’utente che non abbia nel frattempo effettuato la scelta di un venditore sul mercato libero scoprirà a quale operatore è stato assegnato senza nessuna interruzione nell’erogazione della fornitura. Il cliente finale sarà soggetto a un prezzo libero variabile che segue il mercato all’ingrosso (sul sito Arera denominato PLACET) a condizioni equiparate di tutela, beneficiando di tariffe che incorporano lo sconto sulla componente di commercializzazione. Lo sconto sarà uguale per tutti perché determinato sotto forma di media ponderata delle offerte ricevute sui 26 lotti. Il che si tradurrà in uno sconto di circa 2 euro al mese sulla bolletta.
La strategia competitiva delle aziende partecipanti all’asta è riuscire a convincere i clienti ottenuti con gli sconti sull’offerta d’asta a diventare clienti delle loro offerte sul mercato libero prima della scadenza del 1° luglio 2027 recuperando il margine perso con gli sconti per aggiudicarsi il lotto.
Per capire se conviene il mercato tutelato o rimanere nel regime transitorio, bisogna spulciare il catalogo delle offerte (sul sito dell’Autorità c’è il portale delle offerte per un confronto agevole) che è molto diversificato con pacchetti che mettono insieme più forniture (luce, gas e fibra) e programmi fedeltà.
Il meccanismo delle aste non arresterà la tempesta di offerte alle famiglie dove purtroppo il fenomeno delle truffe è diffuso. Un’indagine di Facile.it condotta a maggio 2023 rivela che in un anno quattro milioni di italiani sono rimasti vittime di una frode o comunque di un tentativo di raggiro nel settore gas ed energia elettrica, il 28% in più rispetto all’anno precedente. Secondo le associazioni consumeriste, il passaggio al mercato libero non sarebbe la panacea, anzi. Diversi gli emendamenti su iniziativa Dem sul decreto energia all’esame alle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera per un’estensione dei prezzi regolati fino al 2025. Non pervenuta, invece, la promessa campagna informativa istituzionale coinvolgendo le associazioni dei consumatori.
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