Più 11 centesimi di euro al kWh sono la differenza che gli utenti domestici sul mercato libero dell’energia hanno pagato rispetto agli utenti serviti in regime della maggior tutela. Nel primo e secondo trimestre dell’anno scorso il mercato libero era più conveniente, mentre il rapporto si è invertito nella seconda età del 2023.
Dall’analisi dei costi per tutte le classi, il prezzo medio totale rilevato sul mercato libero nel 2023 è pari a 39,18 centesimi di euro al kWh contro i 28,11 del mercato tutelato. Libero più caro della tutela è anche quanto emerge dalla relazione del presidente di Arera Stefano Besseghini in audizione mercoledì alla Camera. E le previsioni per il 2024 sembrano confermare questo scarto anche se ridotto a 5 centesimi al kWh. Seppure nell’intrinseca incertezza dei dati, come ha sottolineato l’Autorità, questa rappresenta la migliore stima della spesa unitaria che i clienti che hanno cambiato fornitore a dicembre 2023 per entrare sul mercato libero sosteranno in media nel corso del 2024.
Paradossalmente chi – per ora – ha realmente beneficiato della fine del mercato tutelato sono i consumatori inerziali. Ossia quelle utenze le quali non avendo fatto entro dicembre 2023 la scelta di un fornitore sul mercato libero sono passate automaticamente nel regime del servizio a tutele graduali, Stg, in vigore dal 1 luglio e si ritroveranno un risparmio di 130 euro rispetto alle categorie vulnerabili rimaste per default nel mercato tutelato. Un inaspettato vantaggio, effetto del meccanismo delle aste per suddividere tra i vari operatori i 4,5 milioni di utenze ancora in tutela; tuttavia, secondo le dichiarazioni del presidente dell’Arera, quel valore è solo indicativo e potrebbe subire dei ritocchi in base al numero di clienti che effettivamente saranno ancora presenti in tutela a prossimo giugno.
Rimane invece nebuloso il meccanismo per i clienti sul libero mercato per esercitare l’opzione di rientro entro giugno nel regime di Stg in modo da usufruire dello sconto. In attesa della campagna informativa istituzionale di un milione di euro per accompagnare tutti i clienti domestici verso il progressivo superamento della maggior tutela, l’unica certezza è che i clienti del mercato libero si trovano a pagare bollette elettriche più salate rispetto a quelle del regime a tutele graduali, Stg, pur avendo scelto lo stesso fornitore che fornisce entrambi i mercati. E i clienti vulnerabili rimasti nel mercato tutelato saranno svantaggiati rispetto al servizio a tutele graduali. Uno spinoso esempio di equilibrismo nel rapporto tra tutela della concorrenza e tutela dei consumatori.
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