Il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero sta svelando cattive sorprese per alcuni utenti domestici. A rivelarne gli ‘inghippi’ è stato La Verità, che ha provato ad analizzare le varie categorie di fruitori di energia elettrica e gas, focalizzandosi sulle varie scadenze e sulle varie conseguenze. Ed è emerso che, mentre per il gas non si assiste sostanzialmente a grossi cambiamenti, per quanto riguarda le bollette di elettricità invece si ravvisano discordanze.



Occorre innanzitutto chiarire che chi si trovava nel mercato tutelato, se non ha scelto un nuovo gestore sul mercato libero e non è vulnerabile transiterà in automatico nel Servizio a Tutele Graduali (STG) per tre anni, un regime transitorio in cui la tariffa è ibrida (prezzo libero del gestore, condizioni contrattuali ARERA), mentre i vulnerabili possono ancora chiedere di entrare nel nuovo servizio di vulnerabilità inviando apposito modulo. Chi era già tra i vulnerabili non deve fare nulla: il nuovo fornitore applicherà automaticamente le condizioni agevolate in bolletta. Occorre poi fare un’ulteriore distinzione: il passaggio al mercato libero per il gas è partito dal 10 gennaio, mentre per l’elettricità partirà dal 1° luglio. Fin qui sembrerebbe tutto chiaro, se non che tutti questi utenti non si ritroveranno nella stessa condizione in termini di importi in bolletta.



LE DISTORSIONI DEL MERCATO LIBERO DELL’ENERGIA: PENALIZZATI I VULNERABILI

Un primo aspetto contraddittorio riguarda le categorie dei vulnerabili, vale a dire quegli utenti che versano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus), i disabili e coloro che hanno gravi condizioni di salute tali da richiedere apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica, oltre agli over 75. Per tutti questi soggetti il governo Meloni ha deciso di prolungare il mercato tutelato dell’energia fino alla fine del 2025, con l’obiettivo di garantire tariffe più calmierate. Situazione che però non si sta verificando. Infatti paradossalmente questi utenti, restando con i vecchi prezzi, ora pagano di più rispetto a chi si è vista assegnata una tariffa attraverso il sistema delle aste.



Le prime aste per quei clienti che non hanno scelto nessun operatore, sono partite dal 10 gennaio e, per farsi concorrenza tra loro, hanno giocato al ribasso offrendo condizioni e tariffe talmente vantaggiose da essere di molto inferiori a quelle riservate ai vulnerabili.

ULTERIORI CRITICITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA E I MINORI PROBLEMI CON LE BOLLETTE DEL GAS

Emergono anche ulteriori criticità. Come fa notare sempre La Verità esiste anche la possibilità di incorrere in sanzioni se si cambia la società energetica prima della fine del contratto. Arera ha infatti spiegato che, anche se in generale cambiare venditore non ha costi, “possono fare eccezione i contratti per la fornitura di energia elettrica che prevedono un prezzo fisso e una durata delle condizioni economiche o del contratto a tempo determinato”. In pratica, se si sottoscrive un contratto sul mercato libero dell’energia scegliendo la tariffa fissa, alcune società possono decidere di applicare una penale se si rescinde dal contratto prima della naturale scadenza. Questa eventualità deve però ovviamente risultare dal contratto sottoscritto.

Problemi minori per il gas, che ha un sistema meno frammentato, per il quale il passaggio al mercato libero sta procedendo in maniera lineare, senza incongruenze. Chi non ha effettuato scelte, a partire da inizio anno, è entrato nell’offerta Placet del fornitore che erogava l’energia fino a fine 2023. Queste offerta presenta condizioni contrattuali definite dall’Arera, ma a prezzi stabiliti dal venditore. La differenza con il mercato libero è che nella Placet le condizioni generali di fornitura sono fissate dall’Autorità e sono inderogabili. Sul mercato libero ogni singola società decide invece anche a quanto fare ammontare queste spese. Il contratto Placet ha durata indeterminata, le condizioni economiche sono rinnovate ogni 12 mesi e sembrerebbe che i prezzi offerti non saranno più convenienti rispetto a quelli che si possono trovare sul mercato libero. Ai clienti fragili sarà applicata una tariffa calmierata sulla base del servizio di tutela della vulnerabilità.