Se c’è un settore in cui si può dire che siamo tornati alla normalità, è quello delle bollette luce e gas. Dopo i forti ribassi del secondo trimestre 2020, da oggi il prezzo dell’energia elettrica per la famiglia tipo servita in regime di maggior tutela cresce del 15,6% a 19,20 cent di euro per kWh tasse incluse, mentre quello del gas sempre per la stessa tipologia di utenza aumenta del 11,4% a 67,08 cent di euro per metro cubo tasse incluse. Il rimbalzo porta la bolletta energetica praticamente ai livelli pre-pandemia. Se vogliamo vedere il lato positivo, consideriamo che l’andamento delle tariffe energetiche è un indicatore anticipatore della ripresa economica.
Al di là della stagionalità che porta a una relativa crescita della domanda, l’imputato principale dell’adeguamento trimestrale delle tariffe da parte dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti Ambiente è l’andamento del mercato della materia energia, legato all’incremento della componente a copertura dei costi di acquisto dell’energia elettrica (+17,6%), parzialmente mitigato da una riduzione della copertura dei costi di dispacciamento (-2%). Stabili gli oneri di sistema per effetto del contro-bilanciamento dell’aumento degli incentivi alle fonti rinnovabili e cogenerazione e delle agevolazioni alle imprese energivore (Asos), con la contrazione dei rimanenti oneri generali (Arim) e nello specifico per la flessione della componente per gli sgravi alle ferrovie per effetto della riduzione del traffico a causa della pandemia. Tuttavia, questo trend è da considerarsi come temporaneo ed entro l’inizio del prossimo anno potrebbero esserci aumenti condizionati dalle scelte che accompagneranno il Recovery fund in particolare per il sostegno delle fonti rinnovabili future, avverte l’Arera.
Per il gas naturale anche in questo caso l’aumento è determinato dall’incremento della spesa per la materia prima gas naturale (+12,1%) dovuta in massima parte all’aumento dei costi di approvvigionamento del gas naturale e alla modifica, per il periodo ottobre 2020-marzo 2021, della componente a copertura delle attività connesse all’approvvigionamento. L’aumento è stato in parte mitigato dalla diminuzione della spesa per il trasporto e la gestione del contatore (-0,7%).
Secondo i conti dell’Unione consumatori, i rincari si traducono per una famiglia-tipo in 70 euro in più nella spesa per l’anno prossimo per la luce e 96 euro in più per il gas.