Effetto forchetta sulle bollette luce e gas degli italiani. Divergono le condizioni di fornitura dell’energia per l’utenza che è ancora rimasta nel mercato tutelato tra l’incremento dell’1,9% sull’elettricità e il calo del 6,9% sulla tariffa del gas. Questi gli aggiornamenti indicati da Arera, l’Autorità per l’energia, validi per il prossimo trimestre a partire da lunedì prossimo per quei circa 20 milioni di famiglie che, non essendo ancora passate al mercato libero, pagano le tariffe decise ogni tre mesi dall’Autorità. Rispettivamente le utenze tipo (capacità di allaccio 3kW) pagheranno 20,27 centesimi di euro il chilowattora e 71,22 centesimi di euro il metro cubo di gas, tasse incluse. Nel precedente trimestre, luce e gas avevano beneficiato di importanti ribassi rispettivamente di -8,5% e -9,9%.



L’andamento divergente è dato dalla diversa variazione del costo della materia prima. Per il gas dall’andamento delle quotazioni all’ingrosso sui mercati internazionali (-1,9%) e per la luce è composta dai costi di generazione del mix medio (+2,65%) comprensiva di tutte le fonti: gas, eolico, fotovoltaico, geotermico, carbone, idroelettrico e anche import, secondo un paniere medio che viene fornito da Terna, parzialmente compensato da un calo degli oneri generali (-0,75%). A questo proposito ricordiamo le polemiche sorte lo scorso trimestre con la rimodulazione al ribasso degli oneri generali applicati dall’Autorità per trasferire amplificati i benefici dell’aggiustamento in riduzione delle quotazioni delle commodity energetiche al cliente finale.



Qualcuno all’epoca parlò di mancia elettorale alla vigilia delle europee. Il presidente dell’Autorità Stefano Besseghini ha sottolineato come le azioni di recupero dei due trimestri precedenti consentono un quadro di generale stabilità, tornando ora a seguire percorsi di adeguamento “ordinari”. Fermo restando che queste manovre sugli oneri rientrano nelle prerogative dell’Autorità, va anche riconosciuto che questa rilevante componente della bolletta, da sempre invisa dalle associazioni dei consumatori, rappresenta non solo la quota di tasse e il corrispettivo per servizi di trasporto e contatore, ma anche, e soprattutto, una galassia di carichi parafiscali: dagli incentivi a rinnovabili ed efficienza, agli oneri nucleari, agli sgravi agli energivori, agli sconti alle ferrovie, di cui il consumatore di solito ignora perfino l’esistenza pur essendo chiamato a pagarne il conto. Infatti, per rispondere al diffuso malcontento su questo aspetto, il governo ha annunciato in un prossimo provvedimento sull’energia di sfoltire questa selva di erogazioni parafiscali.



Nella tariffa del gas per il mercato tutelato, invece, la contrazione è determinata quasi per intero dalla riduzione della spesa per la materia prima che riflette le quotazioni all’ingrosso nei mercati a termine in Italia e in Europa.

Per quanto riguarda la misurazione degli effetti sulle famiglie (al lordo delle tasse), per l’elettricità la spesa per la famiglia tipo, nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° ottobre 2018 e il 30 settembre 2019) sarà di 566 eur,o mentre per lo stesso periodo quello per il gas sarà di circa 1.150 euro. Eppure, la consistente flessione per il gas nonostante il leggero rincaro per la luce, porta in prospettiva risparmi più che altro virtuali visto che stiamo entrando in un periodo dell’anno in cui i termosifoni sono spenti mentre i condizionatori vanno a manetta. Con buona pace del ministro per il Sud e la sua stravagante teoria economica sulla correlazione tra caldo, condizionatori e aumento del Pil.