Contagi dimezzati, ma decessi in leggero aumento: questo un estremo riassunto del bollettino coronavirus dell’Emilia Romagna di ieri, grande attesa per i dati di oggi, lunedì 1 maggio 2020. Come vi abbiamo riportato, ieri sono stati registrati +31 infettati e +7 morti, che hanno portato il bilancio totale a 27.790 casi positivi e 4.114 vittime. Segnali sempre più positivi dagli ospedali: +140 nuove guarigioni (totale 20.513), -8 ricoverati in terapia intensiva (57) e -5 ricoverati negli altri reparti Covid (393). -103 le persone in isolamento domiciliare (2.713).
Questo il bilancio dei casi positivi per Provincia: 4.487 a Piacenza (+10), 3.521 a Parma (+7), 4.948 a Reggio Emilia (+1), 3.916 a Modena (+5), 4.627 a Bologna (+5); 394 le positività registrate a Imola (nessun caso in più), 993 a Ferrara (+1). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.904 (+2), di cui 1.028 a Ravenna (+1), 943 a Forlì (nessun caso in più), 779 a Cesena (+1), 2.154 a Rimini (nessun caso in più).
BOLLETTINO CORONAVIRUS EMILIA ROMAGNA, IL PUNTO DI BONACCINI
Intervenuto ai microfoni di Live – Non è la D’Urso, il governatore Stefano Bonaccini ha fatto il punto della situazione sull’emergenza sanitaria in Emilia Romagna ed ha giudicato positivamente la riapertura dei confini tra Regioni in programma dopodomani: «Mi sembra sia una misura e un tempo giusto, i governatori devono fidarsi di chi ha più competenze di loro. È corretto prendersi una quota di rischio, seppur minima: bisogna fidarsi di chi ha esperienza, competenza e indica al Governo che la curva epidemiologica è in fortissima decrescita».
Stefano Bonaccini ha poi messo in evidenza che è necessario essere pronti in caso di nuova ondata: «Se la curva rimbalzasse, bisogna essere pronti a prendere delle misure restrittive, ma io voglio avere fiducia che questo non avverrà e, soprattutto, che si possa tornare presto alla vita precedente tenendo le precauzioni del caso». Bonaccini ha poi aggiunto che sarà necessario convivere con il virus nei prossimi mesi, il virus non sarà definitivamente sconfitto fino a quando non sarà disponibile un vaccino.