Calo nelle singole voci di contagi e vittime, ma crescono nel complesso tanto il numero dei ricoveri quanto il tasso di positività: nel bollettino coronavirus diffuso oggi dal Ministero della Salute si segnalano purtroppo ancora 361 morti positivi al Covid (78.755 da inizio pandemia) con 18.627 nuovi contagi totali e 11.174 numero di guariti-dimessi in più rispetto alla giornata di sabato. Ad oggi in Italia sono positivi al tampone Covid-19 ben 579.932 persone, un incremento preoccupano di 7.090 rispetto a ieri: i tamponi processati sono stati 139.758, con il tasso di positività che sale al 13,3% (+1,7%).
Sul fronte contagi, torna ad essere la Lombardia la regione col maggior numero di casi in aumento nelle ultime 24 ore (3.267), segue Veneto 2.167, Emilia Romagna 2.193, Sicilia 1,733, Puglia 1.162, Lazio 1.746. Sul fronte ricoveri la situazione non è migliorata rispetto a ieri: sono 23.427 le persone con sintomi Covid ricoverate in ospedale (aumento di 167), mentre sono 22 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in più rispetto a sabato (dato totale sale a 2.615 con 181 nuovi ingressi tra sabato e domenica). Il dato sui vaccinati in Italia sale invece a 589.798 dosi somministrate, in attesa dei nuovi aggiornamenti in serata.
IL BOLLETTINO DI IERI
In attesa del prossimo Dpcm che dal 16 gennaio potrebbe inserire nuove norme restrittive in tutto il Paese per frenare la potenziale “terza ondata” vista già in altri Paesi europei, il Ministero della Salute torna oggi con il consueto bollettino quotidiano sul coronavirus per aggiornare l’avanzamento dell’epidemia in questi primi giorni del nuovo anno. Sono purtroppo ancora 483 i morti positivi al Covid-19 riscontrati ieri, quota generale che sale drammaticamente a 78.394 da inizio pandemia: da segnalare ancora 17.040 nuovi guariti-dimessi, con 19.978 nuovi casi positivi al tampone nelle ultime 24 ore.
Al momento, in Italia sono infettati dal coronavirus 572.842 persone, un aumento di 2.453 unità rispetto al giorno precedente: il tasso di positività scende all’11,6% (-0,9%) dopo gli ultimi 172.119 tamponi processati. Il ritmo dei vaccini nel frattempo procede spedito con 583.050 vaccinati (dati aggiornati alle 23.51 del 9 gennaio 2021), con la Campania che risulta la Regione più “virtuosa” con l’89,5% delle dosi ricevute somministrate (60.001), mentre la Lombardia con poco meno di 2mila dosi somministrate rispetto ai campani, risulta ancora al 37.9% (dato l’alto numero di popolazione).
CORONAVIRUS ITALIA, TRA DPCM E NUOVE REGOLE
Mentre dunque la campagna di vaccinazione precede e mentre si attendono nuovi dati epidemiologici quotidiani sul coronavirus, sono giorni caldi i prossimi per la formulazione e il varo del nuovo Dpcm che rimarrà attivo tra il 16 e il 31 gennaio, ultimo giorno dello stato di emergenza (si sta ovviamente valutando un ulteriore proroga ma non è ancora decisa la tempistica, se qualche mese oppure fino al 31 luglio 2021). Mentre oggi 10 gennaio l’Italia è per l’ultimo giorno in zona arancione nazionale, da domani entrano in vigore le singole ordinanze del Ministero della Salute: in zona gialla vengono inserite le regioni Abruzzo, Campania, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta; nessuna in zona rossa, mentre in fascia arancione resteranno Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.
Sempre per domani, il Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia assieme al Ministro della Salute Speranza ha convocato una riunione con Regioni, Anci, Upi e commissario Arcuri: il tema sull’ordine del giorno è il nuovo Dpcm, con la discussione per le nuove regole in particolare sul possibile nuovo parametro dell’incidenza per stabilire se una Regione debba andare o meno in zona rossa (ovvero qualora l’incidenza settimanale dei casi fosse superiore a 250 ogni 100mila abitanti). Al momento “rischierebbero” con questo parametro la zona rossa Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Alto Adige: le Regioni per il momento si dicono molto perplesse e la discussione potrebbe essere assai animata prima di giungere ad un accordo univoco.