Calano i contagi in Italia, ma in picchiata anche i tamponi come sempre accade tra sabato e domenica nel primo report del lunedì: il bollettino del Ministero della Salute emesso oggi 12 ottobre 2020 vede 4.619 nuovi casi di coronavirus segnalati in tutta Italia, di cui purtroppo ancora 39 morti (su 36.205 totali), 891 guariti-dimessi (con 240.600 a livello globale) e l’incremento di 3.689 casi di contagio in più rispetto alla giornata di domenica, il tutto con “soli” 85.442 tamponi processati dopo i 105mila di ieri e i 130mila di sabato. Al momento nel nostro Paese ci sono attivi con il Covid 82.764 persone: di questi, 452 sono ricoverati in terapia intensiva con aumento significativo di ulteriori 30 posti occupati tra ieri e oggi; 4.821 sono invece i ricoveri nei reparti Covid del Paese (anche qui aumento di 302 unità, dato molto alto) mentre in tutto sono 77.491 gli isolamenti fiduciari con pochi o zero sintomi. Il tasso di positività nazionale tra tamponi/infetti sale al 5,4%, con alcune Regioni che vedono situazioni più complicate di altre per la diffusione del contagio: 696 i casi in 24 ore in Lombardia, 662 nel Lazio, 454 in Piemonte, 466 in Toscana, 395 nel Lazio, 337 in Emilia Romagna. In serata il Premier Conte ha confermato che provvederà alla firma del nuovo Dpcm, ma esclude la possibilità di un «lockdown nazionale», seppur possibili potrebbero arrivare nelle prossime settimane dei «lockdown circoscritti per limitare il contagio».
IL BOLLETTINO DI IERI
Sono ore convulse al Governo per la definizione ultimata del nuovo Dpcm con nuove misure anti-contagio in risposta alla risalita dell’ultima settimana di infetti e ospedalizzazioni, viste ancora ieri nel bollettino coronavirus del Ministero della Salute: +5.456 contagiati in tutta Italia, pur con circa 25mila tamponi in meno (104.658) hanno confermato il trend di crescita del coronavirus in tutto il Paese. In attesa del nuovo bollettino Covid del Ministero atteso per questo pomeriggio, i dati di ieri registrano, su 5.456 nuovi contagi, purtroppo ancora 26 morti (sui 16.985 totali), 1.184 nuovi guariti-dimessi (239.709 totali) e 4.246 nuove persone attualmente positive al Covid in più rispetto alla giornata di sabato. Al momento in Italia si contano 79.075 infettati dal Sars-Cov-2 (sono 354.950 in totale da inizio emergenza), di questi 420 sono in terapia intensiva (aumento importante ieri di +30 unità), 4.519 persone ricoverate in reparti Covid (+183) e la maggiorparte per fortuna in isolamento fiduciario con zero o pochissimi sintomi, 74.136 persone. A livello di diffusione del contagio, è la Lombardia ancora in testa con 1.032 nuovi casi in 24 ore: segue la Campania con 633, Toscana 517, Veneto 438, Piemonte 409, Emilia Romagna 384, Liguria 386, Sicilia 297.
CORONAVIRUS ITALIA: IL PUNTO DI GUERRA (OMS)
Ma quella di oggi è la giornata di attesa per il nuovo Dpcm con tutte le rinnovate regole anti-Covid, un’ulteriore stretta a quanto già approvato una settimana fa nel Decreto Covid del 7 ottobre: in attesa del nuovo bollettino coronavirus diffuso oggi dal Ministero della Salute, sono importanti le novità che verranno presentate oggi nella cabina di regia Stato-Regioni-Comuni-Province in vista del Dpcm (firma prevista da Conte in serata). Dallo stop alle feste private alle dure restrizioni per la movida, fino al divieto degli sport di contatto amatoriali per finire con probabile riduzione della capienza dei trasporti: dal fronte Cts invece emergono novità importanti su quarantena e isolamento fiduciario (qui tutti i nuovi casi nella scheda, ndr) che pongono i contatti stretti dei positivi a 10 giorni di quarantena invece che 14, mentre si riduce a uno solo tampone negativo il “via libera” per uscire dall’isolamento di tutti i positivi asintomatici. «In questo momento la situazione coronavirus in Italia è ancora abbondantemente sotto controllo. Non siamo più di fronte a un rischio, siamo di fronte a un pericolo vero e completo: la mascherina può aiutare molto se viene indossata da tutti e in maniera corretta», spiega a Radio Capital il vicedirettore Oms e membro Cts Ranieri Guerra. Per l’esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le misure Dpcm Conte potranno essere efficaci solo quando si sarà in grado di valutarlo tra almeno 2 settimane: sulle feste private invece, conclude Ranieri Guerra, «la maggior parte dei contagi avviene a livello domestico. Se la misura sia applicata, applicabile e come venga sorvegliata, dipende da quanto la gente possa capire l’elemento di forte allarme che esiste».