L’impennata di casi era stata già anticipata questa mattina da diversi aggiornamenti visti nelle Regioni Veneto, Lombardia e Campania: ora il dato complessivo del bollettino coronavirus del Ministero della Salute sale con 15.199 nuovi casi in 24 ore come aumento complessivo in tutto il Paese. Di questi, si contano purtroppo 127 morti (su 36.832), 2.369 nuovi guariti (su 257.374 totali da inizio pandemia), 12.703 nuovi casi stretti negli attuali positivi tra ieri e oggi. In Italia al momento sono positivi al Covid-19, su 177.848 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore (tasso positività risale all’8,5%, ieri era al 7,5%), 155.442 persone: di questi, 9.983 sono ricoverati con sintomi nei reparti Covid (+659 tra ieri e oggi), 936 in terapie intensiva (+56), 145.459 in isolamento domiciliare con pochi o zero sintomi. A livello di diffusione dei contagi in tutta Italia, il bollettino vede la Lombardia con 4.125 nuovi casi, segue Piemonte con 1799, Campania 1760, Lazio 1219, Veneto 1422 e Toscana 866. Il Premier Conte intervenendo al Senato per illustrare i contenuti del precedente Dpcm 18 ottobre ha spiegato «Ancora una volta siamo costretti a chiedere ai cittadini altri sacrifici. Oggi siamo più pronti di marzo. E la strategia per contrastare la seconda ondata non può essere la stessa della primavera. E possiamo al momento evitare chiusure generalizzate su tutto il territorio».



IL BOLLETTINO DI IERI

Prosegue l’emergenza coronavirus in Italia con l’attesa tornata purtroppo in queste settimane molto alta sul nuovo bollettino quotidiano diffuso dal Ministero della Salute: proprio a partire dal trend della curva di contagio Covid-19 il Governo dovrà prendere nelle prossime ore probabili nuovi interventi che coordinino le ordinanze delle Regioni che stanno per essere lanciate (in primis, Lombardia e Campania). Il protocollo che il Governo sta preparando conterrà criteri generali per coordinare gli accordi Stato-Regioni sulle misure anti-movida che i territori dovranno decidere: intanto la situazione resta comunque seria sul fronte dei numeri, con il bollettino del Ministero di ieri che registrava ancora 10.874 nuovi casi totali. Di questi, 89 sono purtroppo morti (su 36.705 totali), 2.046 i guariti-dimessi, 8.736 gli attuali positivi cresciuti tra lunedì e martedì: ad oggi in Italia sono attivi al Covid-19 142.739 persone, di questi 870 sono in terapia intensiva (aumento di 75 unità) , 8.454 ricoverati con sintomi (+778 in 24 ore) e 133.415 persone in isolamento domiciliare senza o con pochissimi sintomi Covid. Sulla diffusione regionale del contagio, ancora Lombardia davanti a tutti con 2.203 contagi, segue la Campania con 1312, Lazio 1224, Piemonte 1396.



CORONAVIRUS ITALIA, TRA DPCM E COPRIFUOCO

«Sono ore complicate: al lavoro con le Regioni per misure ulteriori», ha spiegato stamattina il Ministro della Salute Roberto Speranza, riprendendo l’appello già lanciato ieri sera in diretta a “Di Martedì” su La7, «lockdown in Italia non è scontato, c’è ancora margine per piegare la curva dei contagi. ma i numeri dei prossimi giorni non sono scritti in cielo, dipendono dalle misure, serve porre rimedio nel più breve tempo possibile, e chiedo alle persone di fare uno sforzo per evitare spostamenti inutili, uscite inutili. Dobbiamo provare a spiegare la curva da subito. Sulla base di 21 parametri di monitoraggio poi decideremo le misure». Intanto Lombardia e Campania si avviano ad approvare le rispettive nuove ordinanze sul coprifuoco notturno tra le 23 e le 5, con diversi retroscena che però riportano la possibilità che già nel fine settimana ci possa essere un nuovo Dpcm per ulteriori strette. Su questa ipotesi però, intervengono le fonti di Palazzo Chigi alle agenzie smentendo quanto in realtà partorito sempre da altre “voci” dai palazzi del Governo: «ipotesi nuovo Dpcm in settimana priva di fondamento, dipende da andamento curva». In attesa delle prossime indicazioni del Cts previste per la fine settimana – una volta giunto il monitoraggio Iss sull’indice di contagio nazionale e regionale – è ancora un portavoce del Governo a far sapere all’Adnkronos «certamente non si può escludere che possano essere adottati nelle prossime settimane altri provvedimenti, ma non significa affatto che siano state già prese delle decisioni o nuove misure. Azzardare o ipotizzare adesso, quindi, nuovi e imminenti decreti rischia soltanto di creare confusione e incertezze tra i cittadini».