Dopo la conferenza stampa del Commissario all’Emergenza Covid Domenico Arcuri, emerge un “anticipo” alle agenzie circa il prossimo monitoraggio Iss che arriverà venerdì pomeriggio come di consueto: i numeri sui contagi da coronavirus – visti ancora oggi nel bollettino Covid del Ministero della Salute – sono in costante crescita e il valore dell’indice di trasmissibilità Rt rischiano di proiettare l’Italia verso lo “scenario 4”, ovvero il “peggiore” del piano Iss elaborato ormai diversi mesi fa dal titolo “Prevenzione e risposta a Covid-19”. Come fatto intuire dalle stesse parole di Arcuri, domani resta molto probabile che l’indice Rt possa aver superato quota 1,5, considerata la soglia di allarme per lo scenario peggiore della pandemia. Secondo quanto riportato dall’Agenzia Ansa, a far schizzare l’indice Rt sarebbe stato il forte aumenti di casi registrato tra il 12 e il 18 ottobre scorso: «Il numero dei positivi è cresciuto in modo preoccupante ed è difficoltoso tracciare le catene di trasmissione, come sta avvenendo in molti Paesi europei. Il quadro epidemiologico sta determinando una pressione severa sul Ssn, con un incremento significativo delle persone ricoverate, sia in area medica che in terapia intensiva. Da tutto ciò, deriva la necessità di misure più restrittive», aveva detto lo stesso Premier Conte stamane nella sua informativa alla Camera.
I NUOVI CONTAGI DI OGGI
Salgono ancora i numeri delle vittime positive al coronavirus nelle ultime 24, con il bollettino del Ministero della Salute che per la giornata del 29 ottobre mostra l’aumento totale di 26.831 casi. Di questi, 217 sono morti con tampone positivo al Covid, 3878 guariti-dimessi (su 279.292) e 22.734 i nuovi casi “stretti” di infezione tra mercoledì e giovedì. Al momento in Italia sono positivi al Covid-19 299.191 persone: di questi, 1651 sono ricoverati in terapia intensiva (aumento di 115 unità nelle ultime 24 ore), 15.964 con sintomi nei reparti Covid (+983) e 281.576 le persone in isolamento domiciliare con pochi o zero sintomi di coronavirus. Il tasso positività oggi, dopo aver sforato per la prima volta quota 200mila tamponi in tutta Italia (201.452 per l’esattezza) sale al 13,3% (+0,8% rispetto alla giornata di ieri). Da ultimo, il bollettino del Ministero della Salute mostra la Lombardia come ancora la più colpita del Paese con 7.339 nuovi casi: segue la Campania con il record mai visto prima a livello regionale (3103 casi), Piemonte 2585, Veneto 2109, Lazio 1995, Toscana 1966, Emilia Romagna 1545, Liguria 1018.
IL BOLLETTINO DI IERI
Nella giornata del terribile attentato islamista a Nizza il tema del coronavirus forse per la prima volta in Italia da mesi non è il principale, ma non per questo politica e autorità sanitarie non vivono ore di tensione per le possibili prossime scelte da prendersi. Dopo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute diffuso ieri, l’emergenza sanitaria in Italia si fa pressante e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte stamane alla Camera giustificava così la stretta del Dpcm «La scelta così radicale e dolorosa sulle chiusure disposte dall’ultimo Dpcm non deriva dal mancato rispetto delle misure di sicurezza, ma è finalizzata a ridurre, in presenza di un contagio esponenziale, senza che possano identificarsi precisi e circoscrivibili focolai, le occasioni di socialità e relazione, soprattuto in quei contesti in cui è più facile che venga abbassata la guardia». 24.991 nuovi contagi ieri, con purtroppo 205 morti totali, 3416 nuovi guariti e 21.367 casi stretti di infezione nelle ultime 24 ore: al momento in Italia sono positivi al Covid 276.457 persone, con 259.940 in isolamento domiciliare, 1.536 terapie intensive occupate (+125) e 14.981 ricoverati con sintomi (+1026).
CORONAVIRUS ITALIA: L’APPELLO DEL PROF. REMUZZI
Ieri il tasso di positività al Covid in Italia è rimasto tutto sommato stabile al 12,06% ma sono stati fatti 198.952 tamponi, record assoluto dall’inizio dell’emergenza: in attesa dei nuovi dati oggi nel bollettino coronavirus diffuso dal Ministero della Salute assieme all’Iss, sono ancora le discussioni sul lockdown a tenere banco dopo l’annuncio di Francia e Germania per nuovi confinamenti “light” per tutto il mese di novembre. Intervistato oggi da Rai Radio1, il professor Giuseppe Remuzzi (direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs) lancia un appello al Governo Conte per l’emergenza sanitaria: «E’ importante che le persone con più di 70 anni sappiano che, se si ammalano di Covid-19 e per caso dovessero arrivare in rianimazione, uno su due morirà. Questa è l’informazione importante che dobbiamo dare” per invitare gli anziani a proteggersi». In merito al lockdown, per Remuzzi non deve essere questa la linea da portare avanti ma la prevenzione costante che non è stata fatta negli 8 mesi precedenti: «Credo poco a lockdown e a tutte queste cose – rilancia – Credo invece in un coinvolgimento delle persone più a rischio, perché sappiano i comportamenti che devono tenere. Chi non vuole avere nessun problema stia a casa, ma deve essere una decisione sua. Invece chi pensa di avere una vita attiva a cui non può rinunciare, deve sapere che negli ambienti che frequenta rischia di ammalarsi e che, se dovesse andare in ospedale e star male, ha molte più probabilità di morire».