Si alzano ulteriormente i dati del coronavirus in Italia per il terzo bollettino del Ministero della Salute consecutivo, così come crescono i tamponi oggi arrivati a +162.932 in 24 ore: salgono a 8.804 i nuovi contagi in tutto il Paese (381.602 da inizio emergenza), di questi purtroppo sono 89 i morti (ieri erano stati 43) che fanno schizzare il conteggio delle vittime a 36.372. Il bollettino rileva poi anche 1.899 nuovi guariti-dimessi (su 245.964) mentre salgono ulteriormente i casi “stretti” di Covid nell’aumento giornaliero degli attualmente positivi, +6821. Ad oggi in Italia sono presenti infettati con il Covid-19 ben 99.266 persone: di queste, 586 sono ricoverate in terapie intensive (aumento di 47 unità rispetto alla giornata di ieri), mentre 5.796 sono i ricoverati con sintomi nei diversi reparti Covid (+326 in 24 ore), con gli isolamenti domiciliari che salgono a 92.884 in tutta Italia. Particolare focus d’attenzione su tre Regioni su tutte che superano quota mille casi in questo giovedì 15 ottobre: sono la Lombardia, con 2.067 nuovi casi, la Campania a 1.127 e il Piemonte con 1.033. Veneto 600, Toscana 581, Lazio 594 e Liguria 432 sono le altre Regioni con i maggiori numeri di contagio.
IL BOLLETTINO DI IERI
Non si era mai avuto in Italia un aumento di contagi pari a quelli visti ieri nel bollettino coronavirus del Ministero della Salute: +7.332 nuovi contagi in 24 ore, di cui purtroppo 43 morti (su 36.289), 2.037 guariti-dimessi (244.065) e incremento di casi attualmente positivi di 5.252 unità rispetto al giorno precedente. Detto questo, l’allarme giustificato dal salire anche delle ospedalizzazioni, deve tenere sempre conto che in marzo e aprile si facevano più o meno 20mila tamponi quando era tanto, mentre ieri sono stati processati 152.196 tamponi, tanto da mantenere il tasso di positività comunque a livelli bassi (4,817%) sulla scia degli scorsi giorni. Restano però emergenziali alcune situazioni nelle terapie intensive del centro-Sud, mentre spaventa in Lombardia la crescita di casi su Milano, Varese e Monza (le provincie meno colpite dalla prima ondata, come ha notato l’epidemiologo del San Matteo di Genova Matteo Bassetti). In attesa del nuovo bollettino Covid di questo pomeriggio, al momento in Italia vi sono 92.445 persone positive al coronavirus: di questi, la maggiorparte sono in isolamento con pochi o zero sintomi (86.436), 539 sono le terapie intensive totali (+25) e i ricoveri con sintomi in reparti Covid sono stati ancora 394 solo ieri (5.470 i posti totali occupati).
CORONAVIRUS ITALIA, L’ALLARME DI WALTER RICCIARDI
A livello di diffusione del coronavirus, il bollettino del Ministero della Salute illustrava ieri, dietro i 1.844 della Lombardia (ma con record di tamponi che sfiora i 30mila solo ieri), la Campania con 818 nuovi casi: 657 in Veneto, 499 in Piemonte, 543 nel Lazio, 575 in Toscana, 339 in Emilia Romagna e 362 in Liguria. Nelle prossime ore il Governatore lombardo Attilio Fontana ha annunciato la possibilità di nuove possibili misure restrittive, che si aggiungeranno al già in vigore Dpcm nazionale: ai tanti esperti che però evocano lockdown nazionali o locali, oltre alla risposta non “definitiva” di ieri del Premier Conte («dovremo seguire le regole per evitare lockdown»), stamane è il consigliere del Ministro della Sanità Walter Ricciardi a lanciare lo stato di allerta. «Ci aspettano mesi difficilissimi. Se non ci muoviamo, c’è il rischio a dicembre di arrivare a 16mila casi al giorno»; secondo l’ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica di Roma ad oggi l’Italia ha 7 armi per evitare un’evoluzione al collasso, «distanza, mascherine, igiene delle mani, App Immuni, vaccino antinfluenzale, rafforzamento di terapie subintensive e pronto soccorso, e infine più test e tracciamento con i dipartimenti di prevenzione».