Con un numero di tamponi in lieve decrescita rispetto a ieri, il bollettino diffuso dal Ministero della Salute registra per la giornata di oggi 10 luglio un rialzo del tasso di positività al 26,3% con +1,1% rispetto a ieri. I dati in arrivo dalle Regioni monitorano un aumento di casi di contagio pari a 79.920 unità: di questi ci sono purtroppo anche 44 morti positivi al coronavirus e 44.312 nuovi guariti in Italia.



Lato ricoveri, la situazione vede procedere l’ondata Covid con un rialzo ancora non “terribile” dei reparti occupati da casi Sars-CoV-2: il numero totale di italiani ancora positivi al Covid-19 è 1.300.072, di cui però 1.290.678 è in isolamento domiciliare con pochi significativi sintomi. Sono invece 9.044 i ricoverati nei reparti ordinari – +180 rispetto all’ultimo bollettino – mentre le terapie intensive totali occupate da casi Covid sono 350, +6 rispetto a ieri. Le Regioni che registrano il numero più alto di contagi in 24 ore sono Campania (+11mila), Lombardia (+9mila) e Lazio (+9mila).



CORONAVIRUS ITALIA, IL BOLLETTINO DI IERI

Il rialzo dei contagi spaventa il Ministero della Salute che teme per le prossime settimane un’incidenza di contagi più alta nei ricoverati con dunque maggiore sofferenza per l’operatività degli ospedali: in attesa del bollettino coronavirus offerto dal Ministero della Salute per la giornata di oggi 10 luglio, i dati emersi ieri riportano un tasso di positività in Italia pari al 25,2%, dopo gli ultimi 389.576 tamponi processati. Ieri i contagi nuovi sono stati 100.690 con purtroppo anche 105 morti (numero di vittime da inizio pandemia sale così a 169.062).



I ricoveri ordinari sono complessivamente, con sintomi importanti Covid, 8.864 in tutta Italia, ben 232 in più rispetto al bollettino precedente: in terapia intensiva invece il numero dei malati con Sars-CoV-2 resta ancora basso, 344 (-17 rispetto a venerdì). Gli italiani positivi sono attualmente 1.262.865 (+15.643): le Regioni che registrano più casi sono stati Campania (12.814), Lombardia (12.646), Lazio (9.808) e Veneto (9.214). Secondo l’ultimo report Iss si scopre che «Il tasso di mortalità della popolazione di età superiore ai 12 anni, su 100mila persone, nel periodo 13/05/2022-12/06/2022, per i non vaccinati (11 decessi per 100.000 ab.) è  6 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (2 decessi per 100.000 ab.) e circa 7 più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (2 decessi per 100.000 ab.). Rispetto alla popolazione complessiva il rischio di decesso dei non vaccinati rispetto ai vaccinati è più alto di oltre 7 volte (7,1) e raggiunge le 8 volte e mezzo (8,5) sulla popolazione over 80».

RIALZO CONTAGI CORONAVIRUS IN ITALIA: PARERI LOCATELLI (CSS) E COSTA (MIN. SALUTE)

La situazione del coronavirus in Italia, al di là dei singoli dati in arrivo ogni giorno con il bollettino del Ministero della Salute, è tenuta sotto stretto monitoraggio specie per il livello di presenze in ospedale: come sempre è quello il dato da osservare per capire la pericolosità o meno di una variante-ondata Covid. Le stesse autorità guardano però da diverse angolature l’attuale situazione e se è vero che con il Ministro Speranza, il suo consigliere Ricciardi e i responsabili di Iss-Css Brusaferro e Locatelli si guarda con forte preoccupazione, d’altro canto altri esperti – il viceministro Sileri, l’infettivologo Bassetti e il sottosegretario Costa – valutano le diversità rispetto alle precedenti ondate Covid, registrando comunque una situazione più rosea rispetto al passato.

«Nessuna intenzione di lasciare libero il virus», ha spiegato stamane il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità prof. Franco Locatelli al “Corriere della Sera”, contrastando la linea di chi – come il sottosegretario alla Salute Costa chiede di liberare gli asintomatici dalla quarantena obbligatoria, «Studi autorevoli dimostrano che anche gli asintomatici  contribuiscono alla sua diffusione». In merito all’uso delle mascherine è ancora Locatelli a predicare prudenza: «Indossarle, specie le FFP2, quando raccomandato e indicato negli spazi chiusi, sui mezzi di trasporto pubblici e anche all’aperto in presenza di assembramenti, è una scelta di difesa per sé stessi e  per gli altri». Di contro, da Costa a Sileri, la richiesta per un cambio di passo del Governo è netta: «Dobbiamo partire dalla consapevolezza che il contagio zero non è realizzabile e che l’unica soluzione è la convivenza con il virus. Al momento, dunque, sul tavolo del Governo non c’è nessuna misura restrittiva all’esame», spiega il sottosegretario alla Salute Andrea Costa nell’intervista al “Tempo”, «Questa ondata, data, come tutte quelle precedenti sarà autolimitante. Entro la fine del mese raggiungeremo il picco e poi i contagi torneranno a scendere, come sta già accadendo nei Paesi, come il Portogallo, colpiti prima dell’Italia da questa recrudescenza. Il lockdown vero si rischierà se non iniziamo una seria riflessione sull’eliminazione dell’isolamento dei positivi asintomatici».