Pur con numeri ancora controllati e bassi sui ricoveri (specie per le terapie intensive, ben al di sotto della soglia di allerta), continua a crescere il contagio da coronavirus anche in Lombardia: nelle ultime 24 ore sono 1.431 i nuovi contagi riscontrati dal bollettino quotidiano giunto al Ministero della Salute.

Sono purtroppo 2 le vittime positive al Covid (34.280 i morti lombardi da inizio pandemia), con 118.279 tamponi processati e un tasso di positività che si conferma stabile all’1,6%. In crescita i posti occupati negli ospedali: 61 in terapia intensiva (+2) e 666 nei reparti ordinari Covid (+10). Per quanto riguarda la diffusione del contagio a livello provinciale, Milano si conferma ancora “leader” con i 529 casi riscontrati: seguono Brescia 181, Varese 148, Monza 145, Bergamo 88, Como 82, Mantova 55, Pavia 49, Cremona 37, Lecco 25, Lodi 24, Sondrio 15. (agg. di Niccolò Magnani)



BOLLETTINO LOMBARDIA DI IERI

Anche per la prossima settimana la Lombardia rimarrà in zona bianca, ma l’aumento di contagi e ricoveri ordinari preoccupa in vista delle prossime settimane: il bollettino coronavirus diffuso ieri dal Ministero della Salute registra l’aumento di 1930 nuovi casi di contagio in 24 ore, con purtroppo 5 decessi (34.278 da inizio pandemia) e un tasso di positività attorno all’1,6%.



Con 656 ricoverati per sintomi Covid (+33) si è sfondata la barriera del 10% di occupazione dei posti letto totali mentre l’incidenza supera i 100 casi su 100mila abitanti, non succedeva dalla primavera 2021: tenuto conto che la soglia per il passaggio in zona gialla è determinato dal 15% dei ricoveri, 10% terapie intensive e 50 casi su 100mila abitanti di incidenza Covid, la situazione per Regione Lombardia è ancora relativamente tranquilla.

COVID LOMBARDIA: I POSSIBILI RISCHI NELLE PROSSIME SETTIMANE

Come però hanno ribadito negli scorsi giorni Fontana, Bertolaso e Moratti, l’attenzione deve rimanere alta e soprattutto occorre gettarsi anima e corpo nelle somministrazioni della terza dose (dal 18 novembre aperta a tutti gli over-40, a breve si comincerà anche con tutti i rimanenti). La schermatura del vaccino negli ultimi mesi è stata evidente ma con il calo di protezione dopo 6 mesi dati ISS – non si può perdere tempo e “bruciare” il vantaggio accumulato nella regione più vaccinata d’Italia (ben oltre il 90% degli over-12). Secondo lo studio dell’Institute for health metrics and evaluation – centro di ricerca di Washington citato dal “Corriere della Sera” – per la Lombardia sarà l’inizio di gennaio che potrà pesare come stress sul fronte terapie intensive: occupazione dei posti letto che potrebbe salire sopra il 60 per cento (venerdì è stata registrata molto bassa ancora, al 3,8). In terapia intensiva, in Lombardia, sono oggi ricoverati 58 pazienti e il 72 per cento (40) non sono vaccinati: il problema è nel circa milione di lombardi non vaccinati che nel giro dei prossimi mesi potrebbe, senza schermatura, rischiare molto di più vista la contagiosità della variante Delta. È però la tabella mostrata lo scorso 18 novembre dalla stessa Regione Lombardia a rendere tutto sommato più “tranquilla” la situazione se si procederà alla svelta con la somministrazione della dose booster: un anno esatto fa la situazione era decisamente più grave, con numeri fuori controllo rispetto a quelli monitorati di oggi, con l’inevitabile vantaggio dato dal vaccino anti-Covid che a fine 2020 ancora non c’era. Questo non toglie che i rischi e le attenzioni conseguenti vi siano, ma con un buono sviluppo delle vaccinazioni si potrà porre un argine anche agli scenari più nefasti che potrebbero compiersi tra gennaio-febbraio sul fronte pressione degli ospedali