Pochi istanti fa è stato diramato il nuovo bollettino Coronavirus Lombardia, che anche nella giornata di oggi, domenica 27 marzo 2022, restituisce una fotografia aggiornata circa la pandemia di Covid-19 sul territorio regionale, con particolare riferimento alle nuove positività rilevate e ai dati che giungono dai nosocomi di ogni singola provincia. Addentrandoci nell’analisi del report inerente alla diffusione del virus nelle ultime 24 ore, scopriamo che sono stati in tutto 6.783 i nuovi casi rilevati, per un totale di 2.503.411 contagiati dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Più dettagliatamente, sono stati processati nella giornata odierna 52.673 tamponi tra molecolari e antigenici, il che significa che il tasso di positività si è attestato al 12,88%. I morti purtroppo sono stati 14 (39.189 in totale fin qui), mentre i guariti 5.686 (2.309.919 da febbraio 2020 a oggi). Concludiamo con la ripartizione dei contagi odierni provincia per provincia: in testa c’è Milano (2.226), seguita da Brescia (847), Monza e Brianza (626), Varese (544), Bergamo (411), Como (401), Pavia (343), Mantova (309), Lecco (246), Cremona (198), Lodi (127) e Sondrio (101). (aggiornamento di Alessandro Nidi)
BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, I DATI DI IERI
Nuovo appuntamento con il bollettino Coronavirus Lombardia di oggi, domenica 27 marzo 2022, che sarà disponibile nella seconda metà del pomeriggio odierno, quando saranno diffusi i dati legati al monitoraggio della pandemia di Covid-19 in regione, con particolare riferimento ai nuovi casi di contagio riscontrati e alla pressione esercitata dai malati Covid sulle strutture nosocomiali disseminate sul territorio. Come emerso dalle statistiche di ieri, nelle ultime 24 ore i casi di positività sono stati 8.532 su 69.574 tamponi processati, tra molecolari e antigenici. Sono altresì stati tredici i decessi, per un totale di vittime dall’inizio della pandemia che si attesta a quota 39.175. Cresce ancora il numero dei guariti, invece, che arriva a 2.304.233. Di conseguenza, le persone attualmente positive al Coronavirus sono 153.220, delle quali 152.260 sono in isolamento domiciliare.
E gli ospedali? Calano i ricoveri in tutti i reparti, ma aumentano quelli in terapia intensiva. Nelle aree mediche Covid si trovano 915 pazienti (-41), mentre i malati in terapia intensiva sono 45 (+2), con quattro nuovi ingressi. Per ciò che concerne la situazione provincia per provincia, a Milano sono stati registrati 2.790 casi. Seguono, nella top five delle province lombarde più colpite dal virus, Brescia (1.042), Varese (924), Monza e Brianza (764) e Bergamo (549).
BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, LE PAROLE DI LETIZIA MORATTI
In attesa di conoscere i dati del bollettino Coronavirus Lombardia di oggi, domenica 27 marzo 2022, riportiamo le parole di Letizia Moratti, vicepresidente della Regione Lombardia e assessore regionale al Welfare, pronunciate in occasione del convegno di Agenas, in occasione del quale la donna ha chiesto un giro di vite sui nosocomi. Ecco le sue parole, riprese da “Il Giorno”: “Le prestazioni sanitarie in regime di libera professione rappresentano un percorso alternativo a quello del servizio sanitario con ticket. La libera professione è uno strumento valido se l’assistito desidera scegliere personalmente il medico che lo curerà, ma non può in alcun modo essere considerato una scorciatoia per anticipare i tempi della cura”.
Inoltre, “i volumi di produzione della libera professione di ogni singola struttura, pubblica e accreditata, non possono comunque superare quelli normalmente offerti dal servizio sanitario. Regione Lombardia considera fondamentale monitorare in modo puntuale e aggiornato tutte le scelte dei cittadini quando ricorrono alla libera professione. Tutte le strutture erogatrici pubbliche e private, a breve, dovranno pertanto iniziare a fornire alla Regione ogni mese l’elenco di tutte le prestazioni erogate in libera professione. A breve sarà ultimato un sistema di analisi e monitoraggio che permetterà di controllare che le quantità di prestazioni erogate in libera professione da tutte le strutture pubbliche e private non superi mai i volumi delle corrispondenti prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale e che i tempi di attesa delle prestazioni in libera professione non siano mai lontani da quelli del servizio sanitario nazionale”.