Pochi istanti fa è stato reso noto il bollettino coronavirus della Lombardia di oggi, venerdì 22 aprile 2022. Nelle ultime 24 ore sono stati documentati 9.195 nuovi infettati su 65.635 tamponi effettuati. La percentuale di positività sale al 14%, mentre il conto dei decessi sale a 39.748 vittime di Covid-19 da febbraio 2020, +36 rispetto a giovedì. In lieve aumento i ricoverati negli ospedali lombardi: -2 pazienti in terapia intensiva (37) e +7 pazienti negli altri reparti Covid (1.203).
Questo il bilancio di nuovi casi positivi per provincia riportato dal bollettino coronavirus della Lombardia odierno: Milano: 2.965 di cui 1.178 a Milano città; Bergamo: 651; Brescia: 1.149; Como: 551; Cremona: 298; Lecco: 395; Lodi: 153; Mantova: 471; Monza e Brianza: 781; Pavia: 539; Sondrio: 175; Varese: 791. (Aggiornamento di MB)
BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, GLI AGGIORNAMENTI DI IERI
Ecco il nuovo bollettino coronavirus della regione Lombardia con tutti i dati di oggi, venerdì 22 aprile 2022. Il report, come ormai succede da più di due anni a questa parte, verrà reso pubblico nel tardo pomeriggio di oggi, indicativamente dopo le ore 17:30, e fotograferà l’attuale situazione covid. Un quadro che negli ultimi tempi sta volgendo decisamente verso un futuro prossimo molto sereno, alla luce del fatto che il rialzo dei contagi di un paio di settimane fa sembrerebbe essersi stoppato, seppur Omicron risulti essere ancora contagiosissima.
E lo si capisce anche dal tasso di positività emerso dal bollettino coronavirus della Lombardia di ieri, pari al 13.9 per cento, a fronte dei 9.678 nuovi contagi scoperti su 69.409 tamponi processati. Negli ospedali lombardi, invece, vi sono al momento 39 ricoverati in terapia intensiva, dato in crescita di 1 unità, e altri 1.196 in area medica, per una crescita di 27 pazienti. Infine il dato relativo alle vittime da covid, ieri altre 30 per un totale dal 20 febbraio 2020, inizio pandemia, pari a 39.712.
BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, DATI 22 APRILE: MEDICI LOMBARDI SOTTO STRESS
Il covid sembrerebbe stare lentamente scemando ma secondo una recente indagini realizzata dall’università Bicocca di Milano sui medici della Lombardia, la pandemia ha lasciato pesanti strascichi fra il personale sanitario, costretto a lavorare a ritmi serrati per due anni di fila, completamente bardati, senza sapere (almeno nella fase iniziale), a cosa andare in contro, oltre al lockdown, isolamento, mascherine e via discorrendo. Secondo l’indagine l’84.4 per cento dei medici ha dichiarato che la pandemia ha avuto un impatto di grado medio o grave sul proprio benessere lavorativo. In totale sono stati “intervistati” 958 diversi dottori e il 71.6 per cento di chi ha risposto al sondaggio ha spiegato di aver sofferto di stress eccessivo.
«La sanità è cambiata negli ultimi anni – le parole di Ines Giorgi, psicologa che ha curato la ricerca – e anche il paziente, sempre più informato e consapevole dei propri bisogni, espressi spesso con aggressività. Gli operatori non sono pronti a soddisfarli e questo porta a uno stress cronico che spesso si trasforma in burnout. Una sindrome, estremamente pericolosa, che rischia di diventare endemica con gravi danni anche per l’organizzazione».