Sono ancora numeri alti quelli che si registrano in Lombardia nel giorno in cui inizia il primo giorno di coprifuoco regionale: esattamente come ieri, l’aumento dei nuovi casi giornaliero si fissa su 4.125 unità. Di questi, 29 sono purtroppo vittime in una sola giornata (17.152 morti da inizio epidemia), 468 i guariti-dimessi (su 88.059), 202 debolmente positivi e e29 a seguito di test sierologici: ad oggi in Lombardia l’ultimo bollettino 22 ottobre segnala 35.518 persone positive al Covid-19, con 156 ricoverati in terapia intensiva (+22), 1695 ricoveri con sintomi nei reparti Covid (+174) e i restanti 33.677 in isolamento domiciliare con pochi o zero sintomi. L’incremento dei tamponi ancora oggi è altissimo – 35.715 – mentre la diffusione dei contagi a livello provinciale vede ancora Milano davanti a tutti: 2.031 nuovi casi (917 in città), segue Varese con 393, Monza con 298, Como 328, Pavia 167, Sondrio 95, Brescia 194, Bergamo 129, Cremona e Lecco 70, Lodi 79, Mantova 83.
IL BOLLETTINO DI IERI
Non succedeva dalla Seconda Guerra Mondiale che la Lombardia venisse messa in coprifuoco “notturno”, ma ormai abbiamo imparato che in questo 2020 tutto davvero può accadere sul fronte della lotta al coronavirus: ieri sera è stata pubblicata la nuova ordinanza della Regione nella quale si impone il divieto di spostamenti tra le 23 e le 5 del mattino oltre che la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana. Il tutto in forza dei dati emersi ogni giorno da qualche settimana nel bollettino Covid, con il timore di sovraffollamento nelle strutture ospedaliere e nei posti di rianimazione: ieri poi l’aumento massimo degli ultimi mesi, a fronte di 36.416 tamponi processati e con 4.125 nuovi positivi registrati in 24 ore. Di questi, 231 debolmente positivi, 23 a seguito di test sierologico, 20 le vittime (su 17.123 totali) e 519 i nuovi guariti-dimessi (su 87.591): al momento in Lombardia sono presenti con tampone positivo al coronavirus 29.890 persone, di questi 134 sono in terapia intensiva (a breve verranno riaperti gli ospedali Covid di Milano Fiera e di Bergamo) con aumento di 11 unità rispetto a martedì, 1.521 ricoverati (con +253 in sole 24 ore) e 28.235 persone in isolamento domiciliare con pochi o zero sintomi.
CORONAVIRUS LOMBARDIA: IL PUNTO DI FONTANA
A livello di distribuzione del contagio su provincia, il bollettino della Regione Lombardia disponibile fino ad oggi – attesi i nuovi aggiornamenti nel pomeriggio dopo le ore 16.30 sui canali social di Palazzo Lombardia – inquadra ancora Milano come la grande “infettata” regionale: 1.858 in provincia, 753 in Milano città, segue Monza con 671 casi, Varese 287, Como 263, Pavia 242, Brescia 196, Bergamo 112, Cremona 97, Lecco 89, Lodi 52, Mantova 41 e Sondrio 31. «I dati sono preoccupanti ed evidenziano, come purtroppo avevamo previsto, una situazione di criticità generalizzata che deve essere affrontata con l’assoluto rispetto delle regole e grande senso civico», sottolinea il direttore generale dell’assessorato al Welfare, Marco Trivelli, ribadendo come questi aumenti indicano «che la strada delle restrizioni intrapresa è necessaria». La strada riguarda la Dad nelle scuole superiori da lunedì, il coprifuoco notturno (con autocertificazione obbligatoria) e la chiusura dei centri commerciali il weekend: il Governatore Fontana, dopo aver firmato tutte le nuove ordinanze, su Facebook fa un primo bilancio «La Lombardia ha adottato pesanti, ma necessarie misure, che “resteranno in vigore per tre settimane a partire da domani (oggi, ndr) e saranno sospese o prolungate in relazione alla diffusione del virus». Non solo, il Presidente lombardo si dice consapevole dei sacrifici richiesti, sapendo che attraverso la responsabilità di tutelare la salute pubblica «si potranno anche risolvere i problemi economici collaterali scaturiti da questo momento storico». Sul fronte coprifuoco, Fontana “corregge” la comunicazione e parla di “limitazione della circolazione per mitigare la diffusione del contagio”: «Questo non vuol dire che il virus colpisca dopo le 23:00, vuol dire che le persone in tarda serata allentano, per non dire fermano, le misure di protezione permettendo al virus di diffondersi. Questo è il punto su cui siamo intervenuti».