Cala a livello nazionale, cala ancora di più in Lombardia: i dati emersi nel bollettino coronavirus diffuso da Regione Lombardia oggi 6 giugno confermano l’andamento più che positivo di questo ultimo mese.
Sono 893 i casi positivi ravvisati nelle ultime 24 ore: il tasso di positività scende all’8,9% dopo gli ultimi 9.983 tamponi-test processati. Il conto dei ricoveri resta comunque in linea con quanto il trend delle ultime settimane delinea: sono in tutto 485 i ricoverati in area medica (+9 rispetto al bollettino di ieri) mentre le terapie intensive ancora occupate sono solo 31 (3 in meno rispetto a ieri). L’incremento dei casi Covid per provincia vede ancora Milano in “testa” con 342 nuovi contagi, segue Brescia con 149, Monza 92, Pavia 58, Varese 57, Como 40, Cremona 28, Mantova 27, Bergamo 28, Lecco 14, Lodi 9, Sondrio 6. (agg. di Niccolò Magnani)
LOMBARDIA, IL BOLLETTINO CORONAVIRUS DI IERI
Siamo in attesa del nuovo bollettino coronavirus della Lombardia di oggi, lunedì 6 giugno 2022. Scatta una nuova settimana che non dovrebbe prevedere alcun segnale di criticità per quanto riguarda la pandemia di covid. I numeri degli scorsi giorni mostrano una tendenza positiva, così come si è potuto evincere anche dal bollettino coronavirus Lombardia di ieri, quando i nuovi contagi emersi sono stati in totale 1.856 su 18.806 tamponi processati, sia molecolari quanto antigenici rapidi.
Un doppio dato che ha permesso di ottenere un tasso di positività del 9.6 per cento, ancora una volta al di sotto della “soglia psicologica” del 10. Purtroppo continuano a registrarsi vittime da covid, ieri altre 2 per un totale di 40.588 decessi da coronavirus in Lombardia dal 20 febbraio di due anni fa, ma fortunatamente negli ospedali la situazione è tranquilla e in miglioramento; ad oggi troviamo infatti 32 casi di covid in terapia intensiva, un dato che è diminuito di una unità, e altri 476 in area medica, per una decrescita invece di 21 allettati.
BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, DATI 6 GIUGNO: CONNESSIONE FRA COVID E INQUINAMENTO
E nella giornata di ieri è emersa un’interessante ricerca sul covid, inerente l’inquinamento. Si tratta di uno studio che riguarda da vicino i lombardi, soprattutto quelli delle grandi metropoli come Milano, Bergamo e Brescia, dove spesso e volentieri i valori delle polvere sottili superano quelli ammessi per legge. Secondo questo lavoro realizzato in Germania, le persone che vivono nelle città inquinate hanno maggiori possibilità di contrarre il covid in forme gravi. “Le persone che vivono in territori con livelli più elevati di biossido di azoto inquinante (NO2) avevano maggiori probabilità di aver bisogno di cure in terapia intensiva e di ventilazione meccanica in caso di contagio da Sars-CoV-2″ si legge nel lavoro realizzato da un team di ricerca guidato da Susanne Koch, del dipartimento di Anestesiologia e Terapia Intensiva, Charité-Universitätsmedizin di Berlino.
La ricerca spiega che: “Il team guidato dalla Koch ha monitorato i dati sull’inquinamento atmosferico dal 2010 al 2019, questi numeri sono stati utilizzati per calcolare il livello medio annuo di biossido di azoto a lungo termine per ciascuna contea della Germania. Questo variava da 4,6 µg/m³ a 32 µg/m³, con il livello più alto a Francoforte e il livello più basso a Suhl, una piccola contea della Turingia”.