Oggi 8 settembre la Regione Lombardia è prima per nuovi casi registrati in 24 ore, ben 271 con rialzo però dei tamponi a 20.781: se il rapporto ieri tra tamponi e contagi positivi era di 1,19%, oggi il dato sale a 1,3%. Il nuovo bollettino mostra nel complesso anche 2 vittime, 158 guariti e 7.946 persone in isolamento domiciliare: «Anche oggi Lombardia ha superato i 20 mila tamponi realizzati (20.781) che hanno permesso di scoprire 271 positività», ha commentato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera nel presentare l’ultimo bollettino coronavirus 8 settembre. «Stiamo cercando e scovando il virus sul territorio con il monitoraggio – ha continuato il n.1 della Sanità Lombardia – le segnalazioni e attraverso il contact tracing. Un virus che nel 90 per cento dei casi si nasconde pericolosamente dietro l’asintomaticità»: a livello complessivo sono 16.888 i decessi da inizio pandemia in Lombardia, con 102.085 casi totali e 8.221 contagi ancora attivi. Sono ricoverati in terapia intensiva 27 persone positive al Covid (+1) mentre i ricoveri nei reparti specializzati salgono a 248 (+6): l’incremento dei casi per provincia vede Milano ancora capofila (+100), segue Brescia a 30, Varese 29, Monza 25, Pavia 24, Como 14. Sul fronte del tracciamento negli arrivi agli aeroporti, Gallera commenta nel bollettino Covid-19 «Dal 19 agosto ad oggi abbiamo effettuato 31.316 tamponi negli aeroporti lombardi a cittadini che rientrano da Grecia, Spagna, Croazia e Malta: 23.729 a Malpensa (dopo un rallentamento nella refertazione degli esiti per la mole di tamponi eseguiti ed un problema riscontrato nel laboratorio di riferimento, sono state adottate misure specifiche di rafforzamento della processazione e la situazione è ora sostanzialmente risolta), 1994 a Linate e 5.593 nella struttura ‘drive through’ allestita alla fiera di Bergamo per i passeggeri provenienti dallo scalo di Orio al Serio».



IL BOLLETTINO DI IERI

Nell’ultimo bollettino coronavirus offerto da Regione Lombardia ieri, il rapporto tra i tamponi effettuati e i positivi resta all’1,19%, un dato non allarmante rispetto ai dati della fase 1 anche se resta comunque circolante eccome il Covid-19 sul suolo lombardo: in attesa dei nuovi aggiornamenti previsti dalle ore 16.30 in poi sempre sui canali social di Palazzo Lombardia, il trend epidemiologico ieri ha registrato a fronte di 9.088 tamponi (il giorno prima era stati più di 12mila) 109 nuovi positivi al coronavirus, di cui 17 debolmente positivi e 10 a seguito di test sierologici. Si contano purtroppo anche 6 morti (16.866 totali) e 24 guariti-dimessi (76.818 il dato generale): a livello generale, dall’inizio della pandemia in Lombardia ci sono stati 101.814 contagi da Covid-19, di cui però attualmente ne restano 8.110 ancora attivi. Nel bollettino del 7 settembre si contano poi 7.842 lombardi in isolamento domiciliare, 26 terapie intensive occupate da pazienti positivi (+1) e 242 ricoverati nei reparti Covid-19, -6 rispetto alla giornata di domenica. Sulla diffusione del contagio territoriale, la provincia più colpita resta Milano (+47, di cui 27 in città), seguono poi Monza con +19, Brescia 14, Bergamo 12, Cremona 3, Lecco 2, Lodi e Varese 1; non ci sono contagi invece nelle province di Mantova e Sondrio.



CORONAVIRUS LOMBARDIA: LO SCONTRO SUL “PIANO SEGRETO”

In attesa dunque del nuovo bollettino Covid-19 in Lombardia, con tutte le analisi sull’evoluzione quotidiana di contagi, vittime e ricoveri, non si interrompe lo scontro anche politico tra Regione e Governo centrale in merito all’ormai noto “piano segreto Covid” che il Comitato Tecnico Scientifico presentava al Governo lo scorso febbraio e che è rimasto secretato – ancora tutt’oggi nella sua completezza – per decisione dell’esecutivo. Nei giorni scorsi il leader della Lega Matteo Salvini, in una lettera al Corriere della Sera, accusava il Governo di non aver condiviso quei dati sensibili con Parlamento, Regioni e opposizioni («il presidente del Consiglio si è preso l’enorme responsabilità di non condividere ufficialmente le informazioni nemmeno con i presidenti di Regione»), ricevendo in risposta dal Ministro della Salute Roberto Speranza un secco «Lo studio a me è stato presentato dal delegato delle Regioni. La persona che me l’ha presentato è stato un esponente della Lombardia». Ecco che oggi quel “delegato”, tal Alberto Zoli (direttore generale dell’Azienda regionale Emergenza Urgenza-Areu della Lombardia) replica a tono con i suoi collaboratori, riportato sulle pagine del Corriere: «Il mio ruolo all’interno del Comitato tecnico scientifico è di rappresentante di tutte le Regioni. Mai avrei potuto rivelare alla Lombardia la presenza di un documento su cui mi è stata imposta riservatezza assoluta». E così il piano redatto dal matematico della fondazione Bruno Kessler, Stefano Merler, viene tenuto segreto in tutte le sue parti più sensibili (diffusione Covid, numero vittime e contagi – in parte per fortuna non realizzatori in tutte le previsioni) con Zoli che però oggi si difende «il documento non l’ho mai nominato né consegnato. Ma i presenti alle riunioni lombarde sanno che ho messo il mio sapere a disposizione di tutti. La gravità della situazione e dei numeri non l’ho mai nascosta. Ma siamo stati presi alla sprovvista dai tempi di propagazione dell’epidemia».