Come anticipatovi, anche quest’oggi si rinnova l’appuntamento con il bollettino Coronavirus Lombardia, che offre in questo tardo pomeriggio di mercoledì 9 marzo una visione panoramica e onnicomprensiva relativa alla situazione connessa alla pandemia di Covid-19 sul territorio regionale, focalizzandosi in particolar modo sugli aspetti numerici e statistici emersi dal report odierno, che aiutano a comprendere fino in fondo la velocità di regressione del virus, in questi giorni più rallentata del solito.



Dando un’occhiata ai numeri di oggi, scopriamo che i nuovi casi rilevati in Lombardia sono stati 5.583, a fronte di 63.772 tamponi eseguiti fra molecolari e antigenici (sono 33.530.768 i test eseguiti dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ndr). I morti nelle ultime 24 ore sono stati 14 (38.845 i decessi complessivi dalla prima ondata di contagi alla data odierna), mentre si registra una lieve diminuzione nel numero dei ricoverati in terapia intensiva (79, -2 unità) e dei degenti negli altri reparti ospedalieri (794, -27). Infine, passiamo a esaminare il quadro provincia per provincia. Come sempre, quella di Milano si conferma al primo posto della classifica inerente ai contagi giornalieri (2.023, di cui 981 nel capoluogo meneghino), seguita, nell’ordine, da Brescia (584), Varese (496), Monza e Brianza (415), Bergamo (379), Como (378), Pavia (274), Mantova (238), Lecco (195), Cremona (180), Lodi (93) e Sondrio (45). (aggiornamento di Alessandro Nidi)



BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, I DATI DI IERI

Il bollettino Coronavirus della regione Lombardia di oggi, mercoledì 9 marzo 2022, verrà pubblicato nel tardo pomeriggio odierno, e mostrerà ancora una volta l’andamento del covid in regione. La situazione sta volgendo lentamente alla normalità, con un calo costante dei contagi anche se forse un po’ più lento rispetto a quanto preventivato, in contrasto con un’ascesa che fra fine dicembre e inizio gennaio era stata invece molto repentina.

In ogni caso i numeri non sono allarmanti, così come evidenziato anche dal bollettino di ieri, quando i nuovi contagi sono stati 6.497 a fronte di 82.964 tamponi processati sia antigenici rapidi quanto molecolari, per un tasso di positività del 7.8%. Negli ospedali lombardi i ricoverati sono ad oggi 81 per quanto riguarda la terapia intensiva, in decrescita di una unità, e altri 821 in area medica, un numero di pazienti identico a quello di ieri. Resta ancora altino, infine, il numero dei morti, ieri altri 9 decessi, per un totale di 38.831 vittime da covid da inizio pandemia, dal 20 febbraio di due anni fa, un numero che resta pesantissimo.



BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, DATI 9 MARZO: RIAPRONO LE RSA

La situazione in Lombardia resta tutto sommato positiva e alla luce della minor allerta epidemiologica, a partire da domani, 10 marzo 2022, nei reparti ospedalieri saranno nuovamente concesse le visite, 45 minuti al giorno, per i parenti dei pazienti, mentre nelle Rsa, le residenze per anziani, non ci saranno limiti. Dopo due anni di pandemia, quindi, famigliari e amici potranno tornare a visitare i ricoverati nonché i nostri amati nonni assistiti nelle Rsa. Le nuove regole che entreranno in vigore domani dureranno fino al 31 marzo, alla scadenza dello Stato di emergenza, dopo di che bisognerà capire cosa accadrà, in base anche ai dati epidemiologici. In ogni caso servirà il Green Pass rafforzato, quindi prime due dosi di vaccini più booster, per poter fare visita ai pazienti negli ospedali e agli anziani nelle residenze, o eventualmente, dimostrare di essere guarito dal covid da non più di 6 mesi.

“Siamo contenti che finalmente la situazione si sia sbloccata – ha spiegato Mirko Damasco, presidente di Salvagente Italia, associazione monzese – pPerò si è già in ritardo di un anno: è da tempo che sono venute meno le ragioni scientifiche che nel 2020 hanno portato alla chiusura totale di ospedali e Rsa“. Damasco, la scorsa estate ha portato avanti uno sciopero della fame di 21 giorni al fine di chiedere il riavvio delle visite dei familiari negli ospedali. Infine, conclude: “Ogni giorno riceviamo tante segnalazioni di familiari del tutto tagliati fuori dalla degenza del proprio caro: non è né giusto, né motivato dal punto di vista scientifico”.