Sono numeri un po’ “sballati” quelli presentati dal bollettino nazionale del Ministero della Salute: sono infatti 61.046 i contagi in 24 ore ravvisati dal report Protezione Civile-Ministero, con 133 morti (137.646 vittime da inizio pandemia) e un tasso di positività che sale addirittura fino al 21,9%.

Se è vero che la crescita di ricoveri e contagi prosegue a livelli alti con la variante Omicron, è altrettanto vero che i dati del 2 gennaio sono in parte “influenzati” dal numero di tamponi crollato tra l’1 gennaio e oggi: ieri erano 1,2 milioni, oggi solo 278.654. “Colpa” dei ritardi nelle comunicazioni dopo Capodanno e con minori file fatte fuori dalle farmacie rispetto al periodo Natale-Fine Anno: il risultato è che il tasso di contagiosità si “alza” vertiginosamente dell’8.9%, pronto a scendere nei prossimi due giorni quando il numero di test aumenterà sicuramente. Nel frattempo i numeri che contano sono quelli degli ospedalizzati: l’ultimo bollettino avverte sui 1.070.537 italiani attualmente positivi al Covid-19. Di questi, 1.057.462 sono in isolamento domiciliare senza particolari sintomi, 11.756 sono ricoverati (+491 rispetto a ieri) e 1.319 sono le terapie intensive occupate a livello nazionale (+22). Secondo gli ultimi dati Agenas, sono 8 le Regioni che hanno visto nelle ultime 24 ore alzarsi la percentuale di rianimazioni Covid: Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Sicilia, Toscana e Umbria. La media nazionale è stabile, con il 14% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e il 18% in area non critica: a rischiare la zona arancione dalla prossima settimana (10 gennaio) è al momento la Regione Liguria.



IL BOLLETTINO COVID DI IERI

La situazione del coronavirus in Italia vede al 2 gennaio 2022 il numero di 1.021.697 persone positive attualmente al tampone Covid: in attesa del nuovo bollettino del Ministero della Salute, i dati diffusi ieri nell’ultimo report segnano un nuovo aumento record di contagi, 141.262, con purtroppo 111 morti (137.513 da inizio pandemia).



Con la variante Omicron in rapida diffusione (con numeri ogni giorno sempre maggiori) i timori del Ministero della Salute riguardano sempre la tenuta del servizio sanitario: al momento i dati non terrorizzano in quanto la variante sembra avere molta contagiosità ma non più letalità, specie se “incontra” l’opposizione della vaccinazione con dose booster. Il bollettino ieri registrava infatti un aumento di 37 terapie intensive (1.297 totali) e 115 ricoveri ordinari (11.265), numeri decisamente inferiori ad un anno fa pur con quasi il triplo dei contagio giornalieri. Il tasso di positività si stabilizza sul 13% a fronte di un altro milione di tamponi processati nelle ultime 24 ore.



CORONAVIRUS ITALIA: IL PUNTO DI LOCATELLI (CTS)

La variante Omicron “corre” tanto che da Governo e Cts si parla sempre più con convinzione di operare ulteriori misure anti-Covid oltre a quelle già implementate negli ultimi due Decreti Covid, dall’obbligo di Super Green Pass al lavoro fino al più estremo obbligo vaccinale tour court. I dati degli ultimi bollettini Covid in Italia suggeriscono che il fronte di ricoveri e vittime per fortuna non cresce con la stessa velocità dei contagi, ma non per questo – ha spiegato oggi a “Repubblica” il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico – occorre lasciare “libero” di correre il virus. «Siamo in una fase di crescita pressoché esponenziale dei contagi. L’incidenza settimanale per 100mila abitanti è più che raddoppiata in 7 giorni», spiega il prof. Franco Locatelli parlando apertamente dell’opzione obbligo vaccinale da mettere sul tavolo nelle prossime settimane. «Non sposerei assolutamente l’idea di lasciar correre il virus – aggiunge il coordinatore Cts – Anche se i dati dei ricercatori inglesi mostrano che con Omicron i ricoveri sono ridotti a un terzo, un aumento marcato dei contagi avrebbe un impatto pesante sul sistema sanitario e porterebbe a una crescita di ricoveri e vittime»; per questo motivo, «L’obbligo vaccinale è una scelta che spetta alla politica perché non ha valenze solo sanitarie, ma anche etiche e sociali. Sono sempre stato un fautore del vaccino facoltativo. Ora però da tecnico della sanità dico che le condizioni sono mature per l’obbligo per rispondere alle esigenze di salute dei pazienti con Covid o con malattie diverse. Bisogna adottare tutte le misure per la prevenzione dei contagi anche per mantenere gli ospedali funzionali. Non c’è solo il Covid. Le altre malattie continuano ad aver bisogno di risposte adeguate».