Arriva al 15,2% il tasso di positività al Covid dopo la pubblicazione del bollettino di oggi, giovedì 25 agosto 2022, da parte del ministero della Salute. Una crescita dello 0,6% in virtù del fatto che sono stati registrati 23.438 contagiati su 154.143 tamponi processati. Dunque, i casi certificati dall’inizio della pandemia sono 21.745.065. Per quanto riguarda i morti, sono 84 quelli registrati nelle ultime 24 ore, in totale sono 175.127. Passiamo ai guariti: 39.851 che portano il totale a quota 20.858.626. Quindi, le persone attualmente positive al Covid sono 711.312, di cui 705.074 in isolamento domiciliare.



La situazione ospedaliera continua a migliorare. I ricoverati nelle aree mediche Covid sono 6.004 (-166). I malati in terapia intensiva sono 234 (-5), di cui 21 sono ingressi delle ultime 24 ore. Infine, la ripartizione dei casi per regione: 3.099 in Lombardia, 2.851 in Veneto, 1.992 in Campania, 1.762 in Sicilia. (agg. di Silvana Palazzo)



ATTESO BOLLETTINO CORONAVIRUS MINISTERO SALUTE

Appuntamento attorno alle ore 16.00 con il nuovo bollettino coronavirus del Ministero della Salute con i dati sulla pandemia aggiornati ad oggi, giovedì 25 agosto 2022. Come vi abbiamo raccontato, ieri sono stati registrati 25.389 nuovi casi positivi su oltre 174 mila tamponi effettuati tra molecolari e antigenici. In netto calo la percentuale di contagiati sui test processati: dal 17% di martedì al 14,6% di ieri.

In calo anche il numero di ricoverati: -1 paziente in terapia intensiva (239) e -138 pazienti negli altri reparti Covid (6.170). Purtroppo restano elevati i decessi per Covid-19: +112, per un totale di 175.043. Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 20.818.775 e 49.555 quelle che sono diventate negative nelle ultime 24 ore (ieri 50.209).Giù, infine, gli attuali positivi: -24.279.



BOLLETTINO CORONAVIRUS MINISTERO SALUTE: LE ULTIME NOTIZIE

In attesa di conoscere gli ultimi aggiornamenti del bollettino coronavirus del Ministero della Salute, registriamo le nuove dichiarazioni di Gianni Rezza. Ospite al Meeting di Rimini, il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute si è soffermato sull’importanza dei vaccini, definiti un diritto più che un dovere: “Gli errori li fanno tutti, pensavamo che vaccinando il 70% della popolazione avremmo arrestato la circolazione del virus, così non è stato. Nuove varianti, l’immunità che si perde nel tempo: ci sono tanti fattori che influenzano”. Per quanto riguarda il Covid, l’obiettivo dell’immunità di gregge è sfumato e per questo “la vaccinazione quindi più che un dovere morale per difendere gli altri diventa un diritto per difendere e proteggere noi stessi dalle conseguenze più gravi della malattia. E abbiamo visto quanto è stato importante”, riporta Rezza.  L’esperto, inoltre, si è soffermato sull’alba dell’emergenza epidemiologica e ha rivelato di essere rimasto turbato negativamente dalla risposta europea, che non fu univoca: “Ricordiamoci che in Italia arrivarono medici cubani, albanesi, russi, ma quando il nostro Paese soffrì l’impatto della pandemia ci chiedemmo ‘ma l’Europa dov’è?’. Questa assenza di una risposta omogenea dell’Unione europea fu piuttosto grave”. Fortunatamente, grazie ai vaccini, la situazione si ribaltò: “Si arrivò a decisioni comuni sul tipo di vaccino e sulle quantità da acquisire e sul fatto che sarebbero state distribuiti sulla base della popolazione dei singoli stati membri, quindi nessun Paese sarebbe stato penalizzato”.